Testatina-Notizie2013

 

 

Ligios-2012-1

 

Maria Antonietta Ligios

 

Studi sull’alienazione del bene oggetto di legato in diritto romano

 

2 volumi

 

 

Edizioni Mercurio

Vercelli 2012 – 273+212 pp.

ISBN 978-88-95522-95-1

 

 

 

 

 

Volume I

 

Sommario

 

PREMESSA

7

1)        La volontà al di là della morte

7

2)        I contributi della dottrina della prima metà del secolo scorso

9

3)        Opportunità di una riconsiderazione della materia

13

4)        Nuove prospettive di ricerca

16

5)        PHaun. III, 45

19

a) Il testo

19

b) Il dibattito giurisprudenziale

26

 

PARTE I. L’ETÀ TARDO-REPUBBLICANA: QUINTO MUCIO

 

            a) D. 34.2.34.1-2 (Pomp. 9 ad Q. Muc.)

31

            b) Le pronunce di Quinto Mucio

44

            c) L’ademptio dei legati secondo il ius civile

49

            d) Alienazione del bene oggetto di legato o determinazione dell’oggetto del legato?

56

 

PARTE II. IL I E IL II SECOLO D.C.

 

CAPITOLO I. I PLERIQUE

 

            a) Gai 2.198

67

            b) L’alienazione del bene oggetto di legato per vindicationem

70

            c) L’alienazione del bene oggetto di legato per damnationem

76

            d) I fattori del cambiamento

90

            e) Chi erano i plerique?

96

                        e1) Sabino

100

                        e2) Proculo

114

                        e3) Gaio?

118

            f) Il punto sui plerique

121

 

CAPITOLO II.  CELSO

 

            Premessa

127

            1) I. 2.20.12

128

                        a) Il testo

128

                        b) L’alienazione del bene oggetto di legato

136

                        c) La costituzione di una garanzia reale sul bene oggetto di legato

141

                        d) L'alienazione parziale del bene oggetto di legato

142

                        e) Par Theoph. 2.20.12

143

                        f) Celso e i compilatori giustinianei

147

            2) PHaun. III, 45

152

                        a) Il testo

152

b) I criteri interpretativi della voluntas testantis e fattispecie concrete: una lettura parallela di I. 2.20.12/Par. Theoph. 2.20.12 e PHaun. III, 45

            158

            3) D. 31.22 (Cels. 19 dig.)

167

                        a) Il testo

167

                        b) Il criterio interpretativo della voluntas testantis

177

                        c) Mutata voluntas e animus adimendi

181

                        d) Le due soluzioni con le alternative

184

            4) D. 34.2.3 (Cels. 19 dig.)

185

                        a) Il testo

185

                        b) Divorzio e revoca del legato

189

                        c) Voluntas adimendi

191

            5) D. 32.79.3 (Cels. 9 dig.) Il punto sui plerique

194

            6) Il punto su Celso

199

 

CAPITOLO III.  POMPONIO

 

            a) D. 34.2.34.1-2 (Pomp. 9 ad Q. Muc.)

207

            b) Ex necessitate aliqua compulsus

224

            c) Pomponio e Quinto Mucio

227

 

CAPITOLO IV.  CERVIDIO SCEVOLA

 

            1) D. 33.7.27.3 (Scaev. 6 dig.)

231

                        a) Il testo

231

                        b) Volontà interna al testamento

237

                        c) Volontà esterna al testamento

243

            2) D. 33.7.7 (Scaev. 22 dig.)

245

                        a) il testo 

245

                        b) La distruzione del bene oggetto di legato

249

                        c) L’alienazione del bene oggetto di legato

251

                        d) La mutata voluntas

254

            3) D. 34.4.31.3 (Scaev. 14 dig.)

257

                        a) il testo 

257

                        b) L’animus edimendi e la riscossione del credito peculiare

259

            4) D. 34.4.31 pr (Scaev. 14 dig.)

265

            59) Il punto su Scevola

268

 

 

Volume II

 

Sommario

 

 

PARTE III. IL III SECOLO D.C.

 

CAPITOLO I. LA SVOLTA DELL’ETÀ SEVERIANA: I RESCRITTI DI SETTIMIO SEVERO E ANTONINO CARACALLA

 

            1) I rescritti richiamati in I. 2.20.12

9

                        a) Il primo rescritto

9

                        b) Il secondo rescritto

15

            2) Il rescritto di Settimio Severo citato in PHaun. III, 45

27

            3) Le ragioni del cambiamento

31

 

CAPITOLO II. MARCIANO?

 

            1) I. 2.20.12 e la sua fonte

35

            2) PHaun. III, 45: di quale giurista è il brano citato nel papiro?

44

 

CAPITOLO III. PAOLO

 

            1) D. 33.8.1 (Paul. 4 ad Sab.) e D. 33.8.3 (Paul. 4 ad Sab.)

 

51

            2) D. 33.7.1 (Paul. 4 ad Sab.) e D. 33.7.5 (Lab. 1 pith. a Paul. epit.)

54

            3) D. 33.4.15 (Paul. l. sing. de instr. sign.)

58

            4) D. 33.4.27-1 (Paul. quaest.)

68

            5) Il punto su Paolo

77

 

CAPITOLO IV. PAPINIANO

 

1) D. 34.4.25 (Pap.9 resp.) e D. 34.4.22 (Pap.9. 2 resp.): alienazione del bene oggetto di legato e inimicizie tra testatore e legatario

83

            2) D. 34.4.24.1 (Pap. 8 resp.): la donazione del bene oggetto di legato

97

3) D. 33.7.3.1 (Pap. 8 resp.): la manomissione di schiavi oggetto di legato o di fedecommesso

105

            5) Il punto su Papiniano

108

 

CAPITOLO V. ULPIANO

 

            1) D. 34.4.4 (Ulp. 33 ad Sab.) e D. 24.1.32.3 (Ulp. 33 ad Sab.): ambulatoria voluntas

111

            2) D. 34.4.3.11 (Ulp. 24 ad Sab.): la revoca per inimicizia di legati e fedecommessi

116

                        a) Il testo

116

                        b) Adimere nuda voluntate

121

3) D. 34.9.9 pr-1 (Ulp. 14 ad leg. Iul. et Pap.): ancora sulla revoca del legato e del fedecommesso per inimicitiae capitales

127

            4) D. 32.11.12-13 (Ulp. 2 fid.)

132

                        a) Il testo

132

b) D. 32.11.12 (Ulp. 2 fìd.).- l’alienazione del bene oggetto di legato e di fedecommesso

133

                        c) D. 32.11.13 (Ulp. 2 fid.): l’esazione del credito oggetto di fedecommesso

145

            5) Il punto su Ulpiano

166

 

CAPITOLO VI. MODESTINO

 

            D. 34.4.18 (Mod. 8 diff.): la donazione del bene oggetto di legato

171

 

CONCLUSIONI

185

 

BIBLIOGRAFIA

193

 

 

Quarta di copertina

 

L’alienazione del bene oggetto di legato è un tema sul quale vi è stato nella prima metà del secolo scorso un grande interesse da parte della romanistica, con ricerche che appaiono tuttavia per vari aspetti da riconsiderare, perché essenzialmente basate sul metodo interpolazionistico. La presente indagine si propone di approfondire il pensiero dei giuristi romani che hanno trattato in modo più o meno vasto il problema, così da valorizzare le singole posizioni, le convergenze e anche i contrasti. Ne emerge un quadro articolato, che conduce da posizioni che interpretano la volontà dell’alienante in modo tipico, come volta a revocare implicitamente il legato (i plerique e Gaio) ad altre che si propongono di analizzare caso per caso la sua volontà, senza ricorso a schemi interpretativi tipici (Celso, Scevola, Ulpiano). Questa seconda corrente di pensiero si impone nell'età dei Severi anche nella produzione normativa (con rescritti di Settimio Severo e Antonino Caracalla), per essere poi pienamente accolta dai compilatori giustinianei.

 

 

Maria Antonietta Ligios. Professore associato di diritto romano nell’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, ha dedicato i suoi studi al diritto commerciale e al diritto successorio romani. Tra le sue ricerche, Interpretazione giuridica e realtà economica dell'«instrumentum fundi» tra il I sec. a.C. e il III sec. d.C.; «Taberna», «negotiatio», «taberna cum instrumento» e «taberna instructa» nella riflessione giurisprudenziale classica; «Ademptio peculii» e revoca implicita del legato: riflessioni su D. 34.4.31.3 (Scaev. 14 dig.).