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Hassan-2014-1

Rachele Hassan

 

La poesia e il diritto in Orazio

 

Tra autore e pubblico

 

[Pubblicazioni del Dipartimento di Scienze Giuridiche. Università di Roma “La Sapienza”, 91]

 

 

Jovene Editore, Napoli 2014

XVI-200 pp. ISBN  978-88-243-2322-2

 

 

 

 

 

INDICE

 

Ringraziamenti

XI

 

INTRODUZIONE

PERCHÉ ORAZIO?

 

1.         Tema d’indagine

4

2.         Presupposti, cautele, obiettivi

5

3.         Struttura

7

 

PARTE PRIMA

ORAZIO E IL DIRITTO?

 

CAPITOLO PRIMO

LA VITA: LA CARRIERA, LA PERSONALITÀ, LE AMICITIAE

 

1.         Cenni biografici

11

2.         (Segue) Orazio scriba quaestorius; anche iudex selectus?

15

3.         (Segue) Orazio e l’intellettualità del suo tempo. Il Circolo di Mecenate

21

4.         Trebazio Testa, sat. 2.1: il contesto letterario

25

5.         (Segue) Echi giuridici

28

6.         (Segue) Alfeno Varo, sat. 1.3: il contesto letterario

32

7.         (Segue) La dialettica fra amicizia e giustizia

38

8.         (Segue) Echi giuridici

39

9.         (Segue) Considerazioni intorno ad Alfenus vafer

43

10.       Il Labeone di sat. 1.3

48

11.       Galba, sat. 1.2: il contesto letterario 

39

12.       (Segue) Echi giuridici

52

13.       Problemi identificativi del Galba oraziano 

54

14.       Le interpretazioni polivalenti di sat. 1.2

56

15.       Aulo Cascellio e Valerio Messalla Corvino: ars 369-373

58

 

 

CAPITOLO SECONDO

ORAZIO E LA TRADIZIONE GIURIDICA ROMANA

 

1.         Orazio e la conoscenza delle XII Tavole: Cicerone e il carmen necessarium

63

2.         Orazio e la polemica contro l'insegnamento tradizionale

66

3.         Il diritto in versi: allusioni alla tradizione giuridica antica e al diritto vigente

67

 

 

CAPITOLO TERZO

LE SATIRE

 

1.         Questioni di metodo

85

2.         Il primo libro: cenni giuridici

87

3.         Il secondo libro: cenni giuridici

93

 

 

PARTE SECONDA

USI E FUNZIONI DEL DIRITTO NEI VERSI DI ORAZIO: ALCUNI ESEMPI

 

CAPITOLO QUARTO

IL SACRILEGIO

 

1.         Il contesto di sat. 1.3.115-117

103

2.         Qui teneros caules alieni fregerit horti

104

3.         Qui nocturnus sacra divum legerit

107

4.         Il sacrilegio prima dell'età augustea. Lo stato della dottrina, le fonti

108

5.         Analisi di passi evocativi del sacrilegio

110

            a)         Prop. el. 3.13.49-52

111

            b)        Tib. 2.4.21-26

113

            c)         Ov. met. 8.738-880

114

            d)        Dion. Hal. 2.74.3

116

6.         La sanzione pervista per il crimen sacrilegii

118

7.         L’elemento notturno

119

8.         Sat. 1.3.115-117: conclusioni

120

9.         Il contesto di ars 470-472

121

10.       Le profanazioni delle ceneri paterne

122

11.       La violazione del bidental

126

12.       Sull’impiego di incestus

128

13.       Ars 470-472: un’ultima osservazione

129

 

 

CAPITOLO QUINTO

LA SCOPERTA DEL TESORO

 

1.         Il motivo di sat. 2.6.1-13  

131

2.         La favola del topo di campagna e del topo di città

134

3.         Echi giuridici. L’inventio thesauri

136

4.         La favola e il diritto

139

5.         Il regime dell’acquisto del tesoro in età tardo-repubblicana e adrianea. Cenni

139

6.         Orazio e la scoperta del tesoro

141

7.         Il ritrovamento del tesoro come valenza negativa

143

8.         Conclusioni

147

 

 

CAPITOLO SESTO

I VIZI OCCULTI

 

1.         Sat. 1.2.83-92, sat. 2.3.281-286, epist. 2.2.1-20: la narrazione di Orazio sui vizi occulti. Introduzione

149

2.         Sat. 1.2.83-92 e il relativo contesto

150

3.         Echi giuridici

151

4.         Testo e contesto di sat. 2.3.281-286  

152

5.         Mentem, nisi litigiosus, exciperet dominus, cum venderet: la dichiarazione dei vizi occulti dello schiavo

153

6.         Testo e contesto di epist. 2.2.1-20

155

7.         Riferimenti giuridici di epist. 2.2.1-19: il regime della garanzia dei vizi occulti. L’esempio dello schiavo fuggitivo

157

8.         Qualche considerazione di sintesi

161

 

 

CAPITOLO SETTIMO

IL POETA E IL SUO PUBBLICO: CONOSCENZA E CIRCOLAZIONE DEL DIRITTO

NELLE ÉLITES ROMANE IN ETA TARDO-REPUBBLICANA E NEL PRIMO PRINCIPATO

 

Premessa

163

1.         Il ruolo del pubblico. Questioni di metodo

163

2.         Il pubblico della poesia a Roma (I sec. A.C.)

165

3.         Il pubblico di Orazio. I destinatari ‘anonimi’ delle Satire

167

4.         Il diritto e la sua rappresentazione poetica nel I sec. a.C. (Ovidio, Catullo, Properzio, Virgilio)

170

5.         Diversi livelli di possibile comprensione da parte del pubblico

179

6.         Conclusioni: pervasività del diritto nella società e presso l’intellettualità romana tra la fine della Repubblica e l’avvento del Principato

182

 

 

Abstract

185

 

Indice delle fonti

187

Indice degli autori

197