Notizie-2017

 

 

Celso-2016 - CopiaCELsO TEORICO DEL DIRITTO

 

a cura di

Luigi garofalo

 

 

 

L’ARTE DEL DIRITTO

Collana diretta da Luigi Garofalo

32

 

 

 

Napoli, jovene, 2016

VIII-272 pp. ISBN  978-88-243-2468-7

 

 

 

 

 

 

 

INDICE  SOMMARIO

 

Presentazione

VII

 

FILIPPO GALLO

Obiettvi del Convegno

1

 

MASSIMO MIGLIETTA

Alle origini della rimozione del pensiero celsino: la ‘legum permutatio’ giustinianea

3

 

FRANCISCO CUENA BOY

Teorización de la artificialidad del derecho: ‘ius est ars boni et aequi’

63

 

LUIGI GAROFALO

La dottrina dell’azione in D. 44.7.51

131

 

COSIMO CASCIONE

Celso teorizzatore di criteri ermeneutici: un collaboratore ’malgré soi’ della ‘legum permutatio’ giustinianea

153

 

ANTONIO PALMA

Lo ‘ius controversum’ quale espressione dell’artificialità del diritto romano

167

 

GASTONE COTTINO

Artificialità del diritto e sua formazione consuetudinaria tra diritto romano ed età di mezzo: divagazioni di un commercialista

233

 

FILIPPO GALLO

Valore perdurante dei criteri del ‘bonum et aequum’

249

 

 

Seconda e terza di copertina

 

Il volume, come si legge nella presentazione di Luigi Garofalo, raccoglie i saggi che «riprendono, talora ampliandole, le idee che i loro autori avevano esposto a Torino il 10 aprile 2015, nell'ambito del Convegno su ‘Celso teorico del diritto’ ideato e voluto da Filippo Gallo». Nell’intervento di apertura della meritoria iniziativa, che qui introduce alle singole indagini, il maestro torinese ne precisava gli obiettivi, sottolineando che essa mirava soprattutto alla ricostruzione dell’apporto dell’innovativo giurista alla teoria del diritto e all'affrancamento delle ricerche romanistiche «dagli inavvertiti condizionamenti ideologici derivati dall’influenza giustinianea, sia a livello storico che a quello della scienza giuridica».

Secondo lo stesso Filippo Gallo, infatti, la dottrina ha sinora trascurato il profondo rivolgimento – rispetto alla concezione celsina del diritto come ars boni et aequi – innescato da Giustiniano con la legum permutatio, espressione dell’idea assolutistica del potere sovrano e dell’identificazione del diritto con la norma legislativa. Per l’eminente studioso, si deve quindi riacquisire la piena consapevolezza della «natura artificiale» del diritto e della necessaria prevalenza, nella sua applicazione ad ogni singolo caso, dei criteri del bonum et aequum, senza appiattirsi sui generali e astratti enunciati normativi. Soltanto così, invero, la scienza giuridica riuscirà a «recuperare l'eredità perduta del diritto romano» e a mettere in luce, come enuncia Gallo nello scritto che chiude il libro, il «valore perdurante dei criteri del bonum et aequum» al fine di interpretare ed applicare il diritto rispetto ai casi concreti.

I temi della legum permutano, dell'artificialità del diritto, della rilevanza del momento processuale e del farsi della scienza giuridica come ars boni et aequi vengono ripresi nei lavori dei diversi autori, i quali, sia pure con sensibilità e approcci differenti, evidenziano tutti l’importanza della riflessione critica sull’esperienza giuridica romana, anche allo scopo di ‘liberare’ i giuristi attuali dalle costrittive pressioni e dalle rigidità ermeneutiche collegabili alla tradizione romanistica, formatasi sul sistema normativo giustinianeo e sull’idea che il diritto si esaurisca nelle previsioni di legge.

La modernità ed il carattere fecondo di queste ricerche, ispirate al pensiero di Filippo Gallo, si riscontrano dunque in una duplice prospettiva. Per un verso. si richiama la dottrina romanistica alla necessità di ‘ricostruire’ l'esperienza giuridica romana dell'età classica e la sua evoluzione tenendo conto, nel leggere le fonti, della profonda differenza che intercorre fra la concezione giurisprudenziale del diritto e i meccanismi dinamici della sua creazione in aderenza ai problemi concreti della prassi e la concezione giustinianea che racchiude il diritto in un sistema normativo chiuso e statico, di cui l'imperatore, detentore del potere sovrano, è non solo unico artefice, ma anche unico interprete. Per altro verso, in tutti i saggi contenuti nel tomo emerge la consapevolezza che nell’attuale momento di ‘crisi del diritto’ il recupero dei criteri del bonum et aequum, che hanno guidato l'attività giurisdizionale e l’interpretatio giurisprudenziale nell’età classica, può fornire alla scienza giuridica gli strumenti per il superamento delle difficoltà interpretative ed applicative, che derivano oggi dal congiunto operare di una molteplicità, disorganica e spesso intimamente contraddittoria, di fonti nazionali e transnazionali.

 

Letizia Vacca

 

 

Filippo Gallo, Massimo Miglietta, Francisco Cuena Boy, Luigi Garofalo, Cosimo Cascione, Antonio Palma, Gastone Cottino sono gli autori dei contributi pubblicati in questo volume.