D-&-Innovazione-2018

 

 

ISPROM

ISTITUTO DI STUDI E PROGRAMMI PER IL MEDITERRANEO

 

CITTà DEL MEDITERRANEO

iNCONTRO PROGRAMMATICO PER LA COOPERAZIONE

Sassari, 2 - 3 dicembre  2016

 

 

Un Osservatorio informatico

sulle azioni internazionali delle Città per la pace e lo sviluppo

Un progetto ISPROM

con la collaborazione della Conférence Permanente des Villes Historiques de la Mediterranée e l’ITTIG-CNR Firenze

 

GIANCARLO TADDEI ELMI

Associato ITTIG-CNR

 

 

SOMMARIO:  1. Premessa. - 1.1. L’Idea politica “Città come mezzo e Pace come fine”. - 1.2. Le reti di città. - 1.3. Riconoscimento europeo delle azioni internazionali di pace delle città. - 1.4. L’idea di un sistema informativo da Bethléem (2008 e 2009) a Valmontone e Cagliari (2016). - 2. Il Progetto “Osservatorio” dell’ISPROM. - 2.1. Selezione e classificazione delle informazioni. - 2.2. Organizzazione e coordinamento ISPROM e gruppi di lavoro CPVHM. - 2.3. Costruzione del Portale. - 2.3.1. Area di lavoro in Rete. - 2.3.2. Regole di redazione delle informazioni. - 2.3.3. Presentazione in Rete dell’Osservatorio. - 3. Effetti dell’Osservatorio.

 

 

1.    Premessa

 

1.1.  L’Idea politica “Città come mezzo e Pace come fine”

 

Le Città sono sovente e ripetutamente indicate come uno dei  principali mezzi per raggiungere obbiettivi di pace e sviluppo a livello sociale, economico e culturale.  Tra i più significativi assertori di questa convinzione  tiene un ruolo di spicco Giorgio La Pira che afferma e  conferma più volte questa idea come Sindaco di Firenze e come Presidente della Fédération Mondiale des Cités Unies (FMCU)  in un “crescendo” a partire dagli anni ‘50 fino alla sua dipartita.

A Ginevra esalta il valore delle città  nel famoso  discorso pronunciato nel 1954 in occasione di una riunione del Comitato internazionale della Croce Rossa  Les villes sont des unités vivantes. Les États  n’ont pas le droit de détruire les villes, véritables microcosmes dans lesquels se concentrent des valeurs essentielles de l’histoire passées et véritables centre de rayonnement de valeurs pour l’histoire future. Les villes constituent le tissu entier de la société humaine et de la civilisation humaine”.

La ribadisce nei Congressi della FMCU di Parigi 1967, Leningrado 1970, Torino 1971, Sofia 1972, Dakar 1973 e alla Conferenza di Firenze 1977.

 

 

1.2.  Le reti di Città

 

Da sempre le città in rete hanno tenuto un ruolo rilevante a livello internazionale Si pensi al cd Rinascimento comunale italiano di inizio del secolo scorso (ANCI 1901 e altre reti settoriali).

A fronte di queste iniziative abbastanza settoriali viene fondata nel 1913 la prima rete transnazionale di città, la Union International des Villes (UIV) che con alterne fortune organizzerà frequenti congressi  fino al 2004 nelle più grandi città europee.

Durante il processo di integrazione economica europea (CEE) l’interazione municipale continua vigorosa. Nascono nel 1951 due grandi associazioni di città, il Conseil  des Communes et Régions de l’Europe (CERM o CCRE) e Le Monde bilingue rinominata Fédération des villes jumelées che poi prenderà il nome definitivo  di FMCU. Il CERM  oggi è la sezione europea della rete mondiale  mondiale Cités et Gouvernements Locaux Unis (CGLU). La FMCU darà vita a grandi congressi internazionali di città e sarà presieduta per lungo tempo  da Giorgio La Pira.

Nel periodo dell’Unione Europea (UE) a seguito di un documento della rete Eurocities “Per la politica di espansione europea urbana” e sulla spinta delle consultazioni condotte in base al Libro Verde del 1990 sull’Ambiente Urbano, la Commissione (CE) lancia  il  primo progetto Urban per lo sviluppo delle città 1994-1999. Sempre su iniziativa delle autonomie locali nel 1993, in occasione della conferenza di Aalborg, cento città europee redigono una “Carta delle città europee sostenibili” e viene promosso dal CCRE-CERM il “Progetto città sostenibili”.

Alla fine degli anni ‘90 esplode il problema dei processi migratori che si colloca tra sicurezza e accoglienza. Nascono i programmi Urban II nel 1999 e AIL (Azione di partenariato locale) nel 1997. Vi aderiscono  le reti Eurocities, Elaine, Quartiers en crise e le città di Torino, Napoli, Bologna e Palermo.

Nel 2003 viene lanciato il programma Intégration des ressortissants de pays tiers (INTI) dove si afferma espressamente il poursuit aussi d’autres objectifs ...élaborer des modèles d’intégration, rechercher et évaluer les bonnes pratiques dans le domaine de l’intégration et créer des réseaux au niveaux européen. Inti encourage la coopération entres états membres leurs autorités régionales et locales et d’autres intervenants ainsi que la création de partenaires et réseaux internationaux.

Nel 2004 le due grandi reti storiche UIV e FMCU si fondono e danno vita alla rete Cités et Gouvernements Locaux Unis (UGCL) in occasione  di una  Assemblea mondiale delle città in Turchia; il CERM diviene una sezione di UGCL.

Nel 2004 viene costituita la rete Italiane RECS (Rete  delle città strategiche) di cui fanno parte molte città sarde. Nel 2014 entra a far parte dell’ANCI ed entrambe danno vita alla Commissione per le Città Strategiche.

 

 

1.3.  Riconoscimento europeo delle azioni internazionali di Pace delle città

 

Tre atti europei riconoscono ufficialmente il ruolo importante delle città nel quadro internazionale, il Parere del Comitato delle regioni ”La cooperazione decentrata nella riforma della politica di sviluppo” 2006/C115/09, la Risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2007 e soprattutto la  Comunicazione dell’agosto 2008 in cui la Commissione CE (CE 8/10/08, 626)  afferma l’utilità e l’attualità di un organico censimento delle azioni internazionali di pace, solidarietà e cooperazione delle città. Il  documento riconosce “le autorità locali come nuova dimensione della politica di sviluppo”, e ricorda come ormai molte risoluzioni e pareri UE ribadiscano l’importante competenza delle autorità locali non solo in termini di fornitura dei servizi ma anche come elementi catalizzatori del cambiamento, della prevenzione dei conflitti, del decentramento e del rafforzamento della fiducia nel processo di sviluppo.

La Commissione osserva in particolare che mancano dati e informazioni organizzati per coordinare le azioni e le iniziative locali di carattere cooperativo. Si auspicano quindi meccanismi per censire in modo più efficace la cooperazione allo sviluppo attuata da autorità locali, prefigurando una sorta di atlante della cooperazione. La Commissione propone che l’UE appoggi l’attuazione di una piattaforma di scambio di informazioni, una “borsa” (dice il documento), sotto l’egida del Comitato delle Regioni, che coinvolga le principali reti di città europee e dei paesi partner. Partenariati, gemellaggi e reti devono essere sviluppati e coordinati ma anche va favorito e istituzionalizzato il dialogo tra città e organi dell’Unione europea. La Commissione invita infine il Consiglio, gli Stati membri riuniti in sede di Consiglio, il Comitato delle regioni, il Comitato economico e sociale europeo e il Parlamento europeo a sostenere lo sviluppo di una impostazione “olistica” riguardo alle autorità locali come attori dello sviluppo globale, europeo e nazionale, avvalendosi dei già citati strumenti delle azioni congiunte, dei gemellaggi, delle reti tematiche e delle reti generali.

 

 

1.4.  L’idea di un sistema informativo da Bethléem (2008 e 2009) a Valmontone e Cagliari (2016)

 

Le azioni congiunte delle città, auspicate da Giorgio La Pira, possono trovare un forte ausilio nella conoscenza reciproca e nello scambio di informazioni. La Rete mondiale informatico-telematica sviluppatasi negli anni ‘90 e consolidatasi negli anni 2000 pareva un potente  strumento per favorire i contatti e le azioni concrete tra le città che tra l’altro si stavano unificando attraverso reti municipali tradizionali. Un primo passo verso questo grande sistema informativo generale delle azioni internazionali delle città potrebbe essere un sub-sistema digitale che dia conto delle azioni  per la pace messe in opera dalle città.

In questa ottica, forti anche della raccomandazione europea del 2008, l’Unità di ricerca Giorgio La Pira del CNR di Roma, l’ISPROM, la Conférence Permanente des Villes Historiques de la Mediterranée e ITTIG-CNR lanciano nei seminari di Bethléem del 2008 e del 2009 l’idea di predisporre uno strumento informativo elettronico che favorisca la cooperazione tra le città impegnate per la pace[1].

Nella celebrazione di Giorgio La Pira in occasione del recente Seminario di Valmontone “Guerra impossibile” “Pace inevitabile”. Pensiero e azione di Giorgio La Pira, il progetto viene riproposto con l’auspicio che possa essere ripreso, rivisitato, aggiornato e condotto a realizzazione  da parte dei promotori originari, Unità di ricerca Giorgio La Pira CNR di Roma, ISPROM, Conferenza permanente delle città storiche del Mediterraneo e ITTIG-CNR di Firenze anche con l’aiuto di altri volenterosi collaboratori[2].

L’ISPROM fa propria questa iniziativa e chiede un finanziamento secondo un bando della Fondazione Sardegna inserendo il progetto nel quadro dei “Progetti e iniziative di sviluppo locale”.

Il progetto viene ridisegnato in modo mirato, almeno inizialmente, in funzione delle città della Conferenza e così ripresentato in questa nuova veste nel recentissimo seminario di Cagliari[3].

 

 

2.    Il Progetto “Osservatorio”  dell’ISPROM

 

2.1.  Selezione e classificazione delle informazioni

 

Il progetto dal titolo “Un Osservatorio in rete sulle azioni internazionali delle città mediterranee per lo sviluppo e la pace” riprende in larga misura l’idea presentata nel seminari di Bethleèm e riproposta a Valmontone e prevede, al momento, di creare uno strumento ipertestuale (Portale o Sito)  informativo sulle attività, iniziative, progetti ed eventi per la promozione della Pace e dello Sviluppo, svolte inizialmente dalle città della Conferenza con possibilità in prospettiva di estensione ad altre città mediterranee ed europee.

L’Osservatorio dovrebbe contenere i dati relativi alle iniziative di ogni tipo poste in essere dalle Città (enti locali come auspica la UE) per lo sviluppo e la pace. I criteri di raccolta sarebbero: l’Area dei paesi del  Mediterraneo  come limite geopolitico,  l’Internazionalità dell’azione, intesa in senso lato anche come transnazionalità e sovranazionalità, come caratteri oggettivi; l’Urbanità come carattere soggettivo e  la Cultura di Sviluppo e Pace come carattere teleologico dove con sviluppo e pace si intendono tutte le azioni dirette alla pacifica convivenza, alla solidarietà, alla equità e alla promozione di un equilibrio  socio-economico ossia allo sviluppo di quei valori e principi che ormai sono considerati diritti collettivi o dei popoli (vedi ad esempio la Carta africana sui diritti umani articolo 23 del 1986). Le azioni  delle città possono essere distinte tra: 1) azioni condotte individualmente  2) azioni congiunte (con associazioni, enti pubblici e privati, università, enti di ricerca), 3) azioni collettive finalizzate alla pace promosse da città in rete (azioni di Reti costituite ad hoc per la pace) e 4) azioni promosse da Reti di città di carattere generale (non costituite specificatamente per attività di sviluppo e pace). All’interno di questa partizione si suggerisce l’individuazione di altri criteri contenutistici per classificare l’iniziativa (economica, sociale, tutela ambientale, integrazione culturale e linguistica, religiosa, etc.). Vi sono attività e obbiettivi misti, socio-culturali, socio-economici, socio-politici, politico-giuridici e così via.

Lo strumento informatico dovrebbe offrire un panorama organico delle iniziative delle città per lo sviluppo e per la pace e dovrebbe essere corredato, se possibile, da rinvii ipertestuali ai luoghi della Rete dove l’azione viene descritta in modo esaustivo. In una primissima fase la stessa Rete potrebbe essere lo strumento privilegiato di rilevamento delle informazioni.

 

 

2.2.  Organizzazione e coordinamento ISPROM e gruppi di lavoro CVHM

 

L’ISPROM, una volta ottenuto il finanziamento auspicato, si farà carico di comunicare a tutte le città della Conférence des Villes Historiques de la Mediterranée l’idea della costituzione dell’Osservatorio informativo e contestualmente richiederà l’adesione e la forma di partecipazione all’incremento del sito al fine di costituire un nucleo iniziale del progetto; così come la copertura iniziale dell’archivio potrebbe essere limitato alle azioni intraprese dalle città membri della Conférence anche l’accesso potrebbe essere in una prima fase consentito alle sole città aderenti al progetto. In un secondo momento potrebbe essere esteso alle città in generale, ad altre associazioni, università, enti, governi, uffici municipali, etc.). Di conseguenza le città aderenti si dovrebbero impegnare a costituire un gruppo di lavoro ad hoc con un referente.

 

 

2.3.  Costruzione del Portale

 

2.3.1 Area di lavoro in Rete

 

Dopo aver raccolto le adesioni e vista la costituzione di un gruppo di lavoro presso ogni città aderente, ISPROM e ITTIG allestiranno presso l’ISPROM stesso una area di lavoro accessibile in Rete per l’inserimento, modifica e aggiornamento in maniera dinamica delle informazioni Content Management System (Wordpress o Drupal) dove opera un programma installato su un web server per la gestione dell’osservatorio.

 

 

2.3.2 Regole di redazione delle informazioni

 

Predisposizione di regole di redazione delle informazioni indicando tipologie e struttura di documenti (eventi, progetti, azioni, etc.), modalità di inserimento  (lingue, modi di citare etc.)  e   regole per l’invio dei dati destinati all’incremento dell’Osservatorio.

 

2.3.3 Presentazione in Rete dell’Osservatorio

 

Strutturazione dell’Osservatorio in generale e delle partizioni interne. Organizzazione e presentazione dei contenuti, definizione delle modalità di visualizzazione con messa in evidenza delle entità aderenti, delle sezioni relative a notizie, eventi, progetti, iniziative e azioni, che verranno segnalate secondo tipologia, data, luogo con messa in evidenza dei collegamenti ipertestuali.

 

 

3.    Effetti dell’Osservatorio

 

La conoscenza reciproca prodotta dall’Osservatorio in Rete in relazione alle iniziative delle Città dovrebbe consentire il raggiungimento di risultati più concreti in tema di cooperazione internazionale per lo sviluppo socio-economico e la pace e la promozione di  azioni coordinate ed efficaci svolte anche in forma di Reti di città per lo sviluppo socio-economico locale, per la solidarietà e per la pace . Dovrebbe infatti,  finalmente,  spingere gli amministratori delle città a intraprendere quei percorsi di pace e  sviluppo, extra moenia come indicato dal sindaco di Firenze Giorgio La Pira (discorso di Ginevra alla Croce Rossa 1956 e in tutti i Congressi della FMCU), attraverso la diplomazia tra i popoli, dal basso, degli scambi culturali, delle iniziative di cooperazione e solidarietà internazionale e intra moenia, come suggerito dalla  la Carta europea dei diritti dell’uomo nella Città (18 maggio 2000 in Francia a Saint-Denis), dove si auspica la promozione  della pace, dello sviluppo e della solidarietà, del dialogo e della tolleranza nelle città e l’esigenza  di bilanciare i diritti umani a livello locale con la loro dimensione naturalmente universale.

 

 

 

 

 



 

[1] G. Taddei Elmi, Informazione e cooperazione delle città per la pace. Un progetto di archivio digitale, comunicazione al II  Seminario L’Étoile de Bethléem  su “Betlemme e il ruolo internazionale delle città per la pace”, Betlemme,  20-22 dicembre 2008, organizzato dal Centre de la Paix di Betlemme, dall'Istituto di Studi e Programmi per il Mediterraneo (ISPROM), dalla Conférence permanente des villes historiques de la Mediterranée e dall'Unità di ricerca 'Giorgio La Pira' del CNR, e idem  Villes et Paix: le sentier de Giorgio la Pira. Développement du projet “Archives électroniques sur les actions internationales de paix des ville”, comunicazione al III Seminario L'Étoile de Bethléem, su Paix et développement, Betlemme, 19-21 dicembre 2009.

 

[2] G. Taddei Elmi, Un sistema informativo digitale in Rete sulle azioni internazionali delle città per la pace  relazione a IV Seminario “Guerra impossibile” “Pace inevitabile”. Pensiero e azione di Giorgio La Pira, Valmontone 7- 8 ottobre 2016 organizzato da Consiglio Regionale del Lazio, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Città di Valmontone, Unità di ricerca ‘Giorgio La Pira’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche in collaborazione con la Conférence Permanente des Villes Historiques de la Mediterranée, ISPROM (Istituto di Studi e Programmi per il Mediterraneo), con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna e con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.

 

[3] G. Taddei Elmi,  Il progetto dell’ITTIG per una Rete di città. Un sistema informativo digitale in Rete sulle azioni delle città per la pace e lo sviluppo, comunicazione al  Seminario ISPROM “Comuni sardi e autonomia regionale tra spopolamento locale e migrazioni continentali”, Università di Cagliari, 24 e 25 novembre 2016.