Memorie-2018

 

 

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DA ROMA ALLA TERZA ROMA

XXXVI SEMINARIO INTERNAZIONALE DI STUDI STORICI

Campidoglio, 21-22 aprile 2016

 

 

Ulianova_Galina_Dlia_saita_IRI - CopiaGalina Uljanova

Accademia delle Scienze di Russia

Mosca

 

 

I MIGRANTI DELLA CLASSE MERCANTILE MOSCOVITA NEI CENSIMENTI DEL SECONDO QUARTO DEL XIX SECOLO

 

 

[Riassunto della comunicazione]

 

 

 

La relazione presenta i risultati di una ricerca storico-demografica sulla classe mercantile moscovita. Nel corso del XIX secolo la popolazione della città di Mosca crebbe esponenzialmente (calando solamente in seguito all’invasione Napoleonica del 1812): nel 1811 era composta da 275 mila persone e da 167 mila nel 1816; poi iniziò a crescere raggiungendo 258 mila abitanti nel 1825, 312 mila nel 1833 e 347 mila nel 1840.

La fonte principale di questo studio sono stati i censimenti della classe mercantile, che contengono le informazioni comunicate dai mercanti oralmente e per iscritto ai responsabili delle autorità cittadine ai fini della riscossione delle tasse. Essi includono i dati sulle dimensioni e sulla struttura delle abitazioni, sui rapporti di parentela all’interno delle famiglie, il genere e l’età e, per gli immigrati (“i nuovi moscoviti”), l’anno di arrivo a Mosca e la provenienza.

Ai fini della ricerca è stato fatto riferimento all’ottavo censimento, effettuato nel 1833-1834, in occasione del quale furono censite 3513 famiglie (circa 12 mila persone), di cui 747 (il 21%) erano giunte a Mosca negli anni 1816-1833.

I nuovi arrivati potevano essere suddivisi in tre gruppi: gli originari del governatorato di Mosca (dai 5 ai 100 km di distanza da Mosca) costituivano il 20%; coloro che provenivano dai governatorati vicini di Tula, Kaluga, Vladimir, Rjazan, Smolensk, Tver’, Jaroslavl’ (dai 100 ai 300 km) erano il 43%; infine il 37% veniva da governatorati più distanti (più di 300 km da Mosca). I migranti (“i nuovi moscoviti”) costituivano cinque gruppi a seconda della classe sociale di provenienza: 1) i mercanti provenienti da altre città erano il 37,6 %; 2) i contadini che si erano riscattati il 33,3%; 3) i contadini statali il 13%; 4) gli stranieri il 9,7%; 5) i borghesi di altre città il 6,4%.

Il motivo fondamentale che portò ricchi mercanti e contadini intraprendenti, borghesi e stranieri ad accedere alla classe mercantile moscovita fu la propensione ad allargare il mercato di sbocco (per es. della produzione tessile per quelli che arrivavano dal governatorato di Vladimir o di verdure e farina per quelli del governatorato di Jaroslavl’). Anche il prestigio giocò un ruolo importante: i mercanti ambivano ad un arricchimento e a un innalzamento del proprio tenore di vita, ad avere la possibilità sia di offrire ai figli una migliore educazione sia di integrarsi nella larga rete di contatti sociali ed economici.

 

[Traduzione dal russo di SARA MAZZONI]

 

 

[Un evento culturale, in quanto ampiamente pubblicizzato in precedenza, rende impossibile qualsiasi valutazione veramente anonima dei contributi ivi presentati. Per questa ragione, gli scritti di questa parte della sezione “Memorie” sono stati valutati “in chiaro” dal Comitato promotore del XXXVI Seminario internazionale di studi storici “Da Roma alla Terza Roma” (organizzato dall’Unità di ricerca ‘Giorgio La Pira’ del CNR e dall’Istituto di Storia Russa dell’Accademia delle Scienze di Russia, con la collaborazione della ‘Sapienza’ Università di Roma, sul tema: MIGRAZIONI, IMPERO E CITTÀ DA ROMA A COSTANTINOPOLI A MOSCA) e dalla direzione di Diritto @ Storia]