Tradizione-Romana-2018

 

 

http://law.xmu.edu.cn/Media/Default/TeacherPictures/徐国栋.jpgXu Guodong

Università di Xiamen

 

Dalla teoria di “diritto civile per nemico” alla teoria di “diritto civile per persona cattiva”: applicazione di quest’ultima nella Parte Generale del Codice Civile della Cina*

 

 

SOMMARIO: I. La pratica di diritto penale per nemico e di diritto civile per nemico nel Diritto Romano. – I.1. Il diritto penale per nemico nel Diritto Romano. – I.2. Il diritto civile per nemico in diritto romano. – II. La teoria di diritto penale per nemico e la pratica di diritto civile per nemico nei paesi occidentali odierni. - II.1. La teoria del diritto penale per nemico nel mondo occidentale. - II.2. La teoria del diritto civile per nemico nel mondo occidentale. – III. La pratica di diritto civile per nemico in Cina prima della Parte generale del Codice Civile. – IV. – Le persone cattive incarnate nella Parte generale del Codice Civile e loro trattamento. – V. Conclusione.

 

 

 

I. – La pratica di diritto penale per nemico e di diritto civile per nemico nel Diritto Romano

I.1. – Il diritto penale per nemico nel Diritto Romano

 

Nel diritto penale romano c’era una teoria: “nemici non più cittadini”, significava che privava i delinquenti dei privilegi civili (che includevano il diritto di provocatio ad populum e il diritto di esenzione dalla tortura) e applicava il diritto penale speciale a loro. La base di tale teoria era “Salus Populi Suprema Lex esto[1], cioè “la salute del popolo deve essere la legge suprema”, significava che la prima esigenza era quella di eliminare le pecore nere per garantire la salute del popolo, pertanto il diritto penale romano si divideva in due tipi: il diritto penale per i cittadini e il diritto penale per nemici. Il nemico indicava chi sfidava uno dei tre ordini fondamentali dell’ordinamento: cambiare il metodo di acquisire il patrimonio, variare la relazione tra gli organi del potere, convertire radicalmente l’ideologia dello stato[2].

Il diritto penale per nemico era stato applicato nel caso di Lucius Sergius Catilina[3]. Riguardo a Catilina era stato soddisfatto probabilmente il requisito di “cambiare il metodo di acquisire il patrimonio” a causa della sua politica di tabula rasa: perciò era stato considerato un nemico del regime. Marcus Tullius Cicero, l’allora console, accettò il consiglio di Marcus Porcius Cato, privando i traditori colti in flagrante del loro diritto di provocatio ad populum[4]; così cinque congiurati di Catilina che stavano a Roma furono giustiziati con un processo straordinario. Questo trattamento di Cicero ha provocato molte polemiche in età successiva, lui ha pagato per questo il prezzo di essere esiliato in Grecia. Questo episodio contiene il seme della teoria di diritto penale per nemico dell’epoca posteriore.

 

I.2. – Il diritto civile per nemico in diritto romano

 

Il diritto civile per nemico si manifesta in due istituti: la capitis deminutio maxima e la capitis deminutio minor o media. Il primo toglieva contemporaneamente sia la cittadinanza che la libertà dei delinquenti, mentre il secondo toglieva solo la cittadinanza. Entrambi erano applicati ai delinquenti pluriaggravati: o razziatori di tesori di tombe, o erano abigei, o avevano impedito il normale svolgimento del processo sia della giustizia che dell’assemblea, o abusato dei poteri inerenti all’imperium, soprattutto lo ius gladii, o imposto illegalmente un nuovo genere tassazione, o violato la maiestas dell’imperatore, o violato i magistrati dello stato, o ordito una congiura o sommossa, o occupato l’immobile altrui con forza, o rubato cose dalla casa durante un incendio, ecc.[5].

Per dirla in breve, il diritto civile per nemico privava i delinquenti della cittadinanza e di conseguenza la capacità giuridica basata su essa scompariva. Il delinquente a cui era stato applicato il diritto civile per nemico moriva per il diritto civile[6], cioè non esisteva più come cittadino romano.

Gli effetti della morte civile nel diritto personale includevano: la scomparsa del diritto sulla base del rapporto d’adgnatio[7], l’annullamento del rapporto di tutela[8], la privazione della relazione padre-figlio[9], perché questi diritti e relazioni erano basati sulla cittadinanza romana.

Gli effetti nel diritto patrimoniale includevano: la scomparsa dell’usufrutto[10], l’inefficacia del testamento[11], la scomparsa del diritto di successione legittima[12], lo scioglimento della società[13], perché anche questi diritti e relazioni erano basati sulla cittadinanza romana.

Il diritto penale per nemico e il diritto civile per nemico nel diritto Romano si completavano a vicenda, conseguendo congiuntamente lo scopo di eliminare la pecora nera e purificare la società.

Tuttavia, secondo Montesquieu, «agli occhi amorosi del diritto civile, ogni individuo è un paese intero»[14]. Questa frase si diffonde in Cina in misura grande ma in realtà è scorretta a causa della negazione della funzione punitiva del diritto civile, che consta non solo di un aspetto amoroso, ma anche di un lato rigido.

 

 

II. – La teoria di diritto penale per nemico e la pratica di diritto civile per nemico nei paesi occidentali odierni

II.1. – La teoria del diritto penale per nemico nel mondo occidentale

 

Nel 1985, lo studioso tedesco Günther Jakobs ha ripreso la teoria di diritto penale romano per nemico (“Feindstrafrecht” in tedesco) e ha diviso il diritto penale in due tipi: il diritto penale per cittadino e il diritto penale per nemico, tra cui il secondo è applicato ai terroristi, manifestandosi in: 1. La punizione anteriore, cioè condanna i delinquenti prima del loro atto. 2. Per la punizione anteriore non si applica la commutazione. 3. L’applicazione della legge di guerra, cioè arresta l’applicazione del Habeas corpus. 4. La riduzione della garanzia di procedura, per esempio, non permette all’imputato d’incontrare l’avvocato o di trovare altro aiuto durante la sua detenzione[15].

C’è la teoria di diritto penale per nemico anche in America. Come Michael Levin ha scritto: immagini che un terrorista abbia messo una bomba nucleare a Manhattan. Essa esploderà al mezzogiorno del 4 luglio tranne che lui abbia ricevuto i soldi o i suoi compagni siano rilasciati. Poi, pensi che il terrorista sia arrestato quella mattina alle 10, ma preferisca morire che rivelare la posizione della bomba. Cosa possiamo fare? Milioni di persone morrebbero se aspettassimo l’avvocato del terrorista e facessimo un ulteriore interrogatorio. Se l’unico metodo per salvare queste vite si trovasse nell’usare la tortura terribile sul terrorista, avremmo qualunque ragione per rifiutare di farlo? Levin crede di no. Sarebbe incostituzionale applicare la tortura crudele sul terrorista per farlo confessare? È molto probabile, ma la vita di milioni di persone deve essere più importante del problema di incostituzionalità. Sarebbe una manifestazione di vigliaccheria morale causare la morte invano di milioni di persone innocenti solo per rispettare il diritto di un terrorista[16].

Si può scorgere che c’è qualche differenza tra la teoria moderna di diritto penale per nemico e quella nel diritto Romano. Per i romani, questa teoria era usata per purificare la società mentre nell’età moderna è usata in una sfera più stretta solo per affrontare i terroristi.

 

II.2. – La teoria del diritto civile per nemico nel mondo occidentale

 

L’art. 25 e gli articoli seguenti del Codice Napoleonico del 1804 hanno ereditato la pratica romana di diritto civile per nemico con l'istituto di morte civile. In base a quest’articolo, il detenuto condannato alla pena capitale: 1. Perde la proprietà di tutti i beni. Questi beni non sono confiscati dallo stato ma sono fatti ereditare dagli eredi tramite la successione intestata. 2. Perde la capacità passiva di ereditare. 3. Perde la capacità intera o parziale di disporre di beni per mezzo di donazione inter vivos e di testamento, neanche potendo accettare eredità altrui per mezzo di donazione e di legato . 4. Perde la capacità di occuparsi di uffici relativi alla tutela. 5. Perde la capacità di testimoniare. 6. Perde la capacità di partecipare al procedimento, cioè non può essere accusatore e neanche accusato nel procedimento. 7. Perde la capacità di unirsi in matrimonio. 8. Estinzione del matrimonio esistente[17]. L'istituto di morte civile è stato abolito nel 1850 in Francia ed è stato sostituito dall'istituto di “Degradation civique”, perché la morte civile ha offeso la moglie e i bambini del detenuto. Per esempio, l’estinzione del matrimonio puniva anche la moglie e perfino i bambini che diventavano illegittimi a causa dell’estinzione del matrimonio legittimo fra i loro genitori[18]. Inoltre, non è giusto aprire immediatamente la procedura di eredità dei beni del delinquente perché i suoi familiari traggono beneficio da un suo delitto. Infine, lo stato ha tolto ingiustamente il diritto degli eredi del detenuto privandoli dei beni di questi ultimo. Dunque il termine francese “Degradation civique” è proprio la traduzione del termine latino “Capitis deminutio”, ma produce meno privazione della capacità del detenuto. In breve, la morte civile priva i delinquenti della cittadinanza, e di conseguenza la capacità giuridica basata sulla cittadinanza scompare del tutto, mentre l’istituto di degradation civique priva della capacità specifica senza privare della cittadinanza.

C’è qualche differenza tra la teoria romana di diritto penale per nemico e la teoria di diritto civile per nemico nei paesi occidentali, per cui la seconda che è più nuova è usata per affrontare i terroristi mentre la prima che è più antica è applicata per eliminare la pecora nera. Tuttavia entrambe le teorie riconoscono un dualismo delle regole giuridiche, un tipo di regole si applica alle persone buone e l’altra si applica alle persone cattive.

 

 

III. – La pratica di diritto civile per nemico in Cina prima della Parte generale del Codice Civile

 

Sotto l’influenza dell’idea sbagliata sopradetta di Montesquieu, la dottrina della Cina ha riconosciuto solamente l’amorosità del diritto civile senza riconoscere la sua indole di punizione, ma è impossibile riconoscere l’esistenza di due tipi di diritto civile. Quindi ci sono tre norme di uguaglianza nei “Principi Generali del Diritto Civile della Repubblica popolare cinese”: l’art.2. Il diritto civile regola i rapporti personali e patrimoniali tra persone fisiche e/o persone giuridiche e/o organizzazioni senza personalità giuridica quali soggetti in posizione di parità; l’art. 4. La posizione legale di tutti i soggetti civili è uguale nello svolgimento dell’attività civile; l’art. 14. La capacità giuridica di ogni persona fisica è uguale. Queste tre regole sono sbagliate perché non hanno distinto il bene dal male, mettendo tutti i cittadini in uno stato uguale. In realtà i soggetti del diritto civile sono diversi, qualche volta sono cittadini buoni, qualche volta sono nemici o cattivi. Questi due tipi diversi di persone devono essere messi in posizioni legali distinte, e di conseguenza non sono pari dopo tale trattamento.

Tuttavia, la Suprema Corte del Popolo, che non è stata influenzata dall’idea sbagliata di Montesquieu, ha stabilito le regole giuste secondo la situazione reale. Per esempio, “Dei provvedimenti della Suprema Corte del Popolo sul restringere gli atti dell’elevato consumo della sentenza da parte del debitore” emessi nel 2010, limitano gli atti dell’elevato consumo di chi non esegue la sentenza della corte, cioè non gli permettono di tenere i seguenti comportamenti: 1. Prendere l’aereo, il treno e la nave in una classe che è migliore di quella seconda. 2. Consumare presso hotel di lusso, night club, campi da golf, ecc. 3. Acquistare immobili, costruire o ampliare la casa o decorare la residenza lussuosamente. 4. Affittare uffici, hotel o appartamenti di lusso come ufficio. 5. Acquistare veicolo non necessario per la gestione. 6. Viaggiare per motivo di turismo o di vacanza. 7. Mandare i figli a frequentare le scuole private con tasse scolastiche elevate. 8. Pagare premi elevati per comprare assicurazioni o prodotti finanziari. 9. Altri atti di elevato consumo che non sono necessari per vita quotidiana o per lavoro. La realizzazione di ciascuno di questi comportamenti è basata sulla capacità giuridica corrispondente, senza la quale non possono essere compiuti. Dopo tale privazione, la capacità giuridica dei cittadini che soffrono la suddetta privazione è minore della capacità giuridica dei cittadini che non soffrono tale privazione.

Questi provvedimenti della Suprema Corte sono la manifestazione di diritto civile per nemico in un certo senso. La definizione di nemico è “il cittadino che sfida l’insieme delle regole sociali”[19]. Prima di tutto un nemico è un cittadino perciò c’è il problema di privare i suoi privilegi civici che includono la capacità giuridica. La capacità giuridica fa una parte del contenuto della cittadinanza che può essere tolta. Se lo sfidatore è uno straniero, non esiste il problema di privarlo del suo privilegio civico, esiste solo il problema di ridurre la protezione di diritto dell’uomo di cui lui gode. C’è la degradazione dentro la categoria dei nemici: quelli che sfidano l’insieme delle regole sociali sono i nemici fatali; quelli che ne sfidano solo una parte sono i nemici ordinari (o li chiamiamo i cattivi). Le privazioni dei privilegi civici dei nemici di diversi gradi sono dissimili: i nemici fatali come terroristi saranno privati di più dei privilegi civici mentre i nemici ordinari saranno privati di meno. I debitori di sentenza, sfidando solo una parte delle regole sociali, sono i nemici ordinari o i cattivi, perciò la Suprema Corte li priva solo della capacità di fare gli atti di elevato consumo.

Anche il Ministero della Pubblica Sicurezza della Cina non è stato ingannato dall’idea sbagliata di Montesquieu, quindi ha promulgato il “Regolamento sul lavoro nella prigione e nel centro di rieducazione” del 1982: il primo paragrafo dell’articolo 42 definisce che è necessario dichiarare ai prigionieri quando entrano nella prigione che: per tutta la durata di espiazione della pena non hanno la libertà personale; i prigionieri che sono stati privati dei diritti politici non hanno i diritti politici; quelli che non sono stati privati dei diritti politici non potranno esercitarli temporaneamente. Il secondo paragrafo dell’articolo 85 della stessa legge dispone che durante l’esecuzione della pena in prigione o la liberazione controllata per la cura medica o l’esecuzione della pena fuori dalla prigione, i prigionieri non possono contrarre matrimonio. L’art. 86: I manoscritti e i libri scritti dai prigionieri durante la rieducazione non possono essere pubblicati per principio, salvo che dopo l’esame e l’approvazione dell’autorità della provincia, della città, della regione autonoma o dell’autorità governativa centrale. Devono essere pubblicati con lo pseudonimo e una metà della retribuzione appartiene allo scrittore mentre l’altra metà è destinata ai fondi per educazione del centro di rieducazione. Questi articoli privano i prigionieri dei diritti politici, del diritto di sposarsi e di una parte dei diritti d’autore.

 

 

IV. – Le persone cattive incarnate nella Parte generale del Codice Civile e loro trattamento

 

I legislatori della parte generale del codice civile del 2017 hanno sfuggito l’influenza dell’opinione sbagliata di Montesquieu e privano le persone cattive della capacità giuridica. Qui cito solo un articolo di questo tipo.

L’art. 36 riguarda i tutori cattivi disponendo che: Nel caso in cui il tutore ricada in una delle seguenti circostanze, il tribunale può, su richiesta dei soggetti ovvero delle organizzazioni coinvolte, rimuovere il tutore dall’incarico, prevedere misure per la nomina di un tutore provvisorio e provvedere alla sua nomina ai sensi della presente legge e nel rispetto del principio del miglior beneficio per il soggetto che necessita di tutela:

1)    aver posto in essere atti che vadano a detrimento, fisico e/o mentale, del soggetto;

2)essersi dimostrato negligente nel compimento dei doveri previsti dall’assunzione della tutela ovvero essere incapace di svolgere tali compiti rifiutando di delegare in tutto o in parte i propri compiti ad un’altra persona, causando difficoltà al soggetto;

3) aver violato seriamente, in ogni altro modo, i diritti e gli interessi del soggetto.

 

Riguardo al paragrafo 1 si è stabilito sulla base del caso come segue: La Signora Lin ha partorito il bambino Linrui nel 2004, poi ha divorziato e iniziato a maltrattare suo figlio. I metodi di maltrattamento includono sferzate con la frusta; lesioni del corpo con coltello, taglio delle orecchie del figlio con forbici; bruciature del corpo del figlio con ferro caldissimo, ecc. Il 31 maggio 2014, l'Ufficio per la sicurezza pubblica della contea di Xianyou ha imposto una detenzione amministrativa di 15 giorni alla Signora Lin e le ha imposto una multa di 1.000 yuan. Il 13 giugno 2014, la corte del popolo del posto ha cancellato la qualità di tutore della Signora Lin a causa del maltrattamento del figlio.

Con riferimento al paragrafo 2 si è stabilito sulla base del caso del 2014 come segue: Le Yan ha bloccato due figlie, rispettivamente di 1 e 3 anni, a casa ed è uscita a prendere droghe per un mese e mezzo, lasciando morire le due figlie di fame. La madre fu condannata all'ergastolo con l'accusa di omicidio intenzionale. Quando entrò nella prigione, si scoprì che era incinta da tre mesi. Penso che quando il suo terzo figlio è nato non potesse agire come suo tutore perché avrebbe dovuto essere privata della capacità di essere tutore. Ovviamente, per proteggere i diritti della persona sotto tutela, quest’articolo priva il tutore “cattivo” della capacità di tutela. Così realizza la difesa sociale.

 

 

V. – Conclusione

 

In questo testo ho provato ad esaminare la teoria del diritto civile per nemico e quella del diritto penale per nemico nel diritto romano, mettendone in luce i loro rapporti con la teoria moderna del diritto civile per nemico e quella moderna del diritto penale per nemico oggi diffuse in Europa e negli Stati Uniti. Intanto ho provato ad introdurre la teoria del diritto civile per nemico in Cina, e ad approfondire la teoria del diritto penale per nemico già esistente in Cina, al fine di rilevare l’idea sbagliata di Montesquieu e la sua influenza errata sul diritto civile cinese. Il diritto penale è un settore giuridico tutelante tutto il diritto (diritto civile incluso): infatti, gli atti meno gravi vengono trattati dal diritto civile e quelli più gravi dal diritto penale. Conseguentemente, se v’è nemico nel diritto penale, è naturale che v’è nemico nel diritto civile. Ma, nel diritto penale è “nemico più grave”, mentre nel diritto civile è “nemico ordinario”. In questo senso, il diritto civile non è una cosa indivisa, essendo possibile dividerlo nel diritto civile per cittadino e quello per “nemico”, diritto civile per “cittadino extraordinario” e quello per straniero[20]. Pertanto, il principio di uguaglianza non esiste nel diritto civile, esso esiste nel diritto costituzionale[21]. La nozione del diritto civile necessita la corrispondente nozione del diritto per cittadino. La “Parte Generale del Codice Civile” ha sostituito “cittadini” esistenti nei “Principi Generali del Diritto Civile della Repubblica popolare cinese” con “persone fisiche”, separando il soggetto civile con la sua denominazione. Diritto civile è originariamente diritto dei cittadini e cittadino, una espressione di comunità dei membri i quali condividono lo stesso valore, contrapposti con nemici implicitamente. Dal punto di vista logico, la sostituzione dei “cittadini” con “persone fisiche” comporta che il diritto civile non dovrebbe essere chiamato diritto civile, ma diritto delle persone fisiche, e “nemico” per “persone fisiche in stato nemico” (antinomia di “persone fisiche connazionali”). E’ meglio nell’ultima fase della codificazione civile dove viene restaurato “cittadini”. E potremo utilizzare la locuzione capitis deminutio, la quale è stata considerata antiquata, ma, con la riscoperta della prassi del diritto civile per nemico e la sua teorizzazione, è naturale considerarla una espressione più adeguata per descrivere la peggiore condizione giuridica per nemico o cattivo rispetto a quella del buon cittadino. In sintesi, suggerisco di cancellare i tre principi di equità quando noi integriamo la Parte Generale del Codice Civile entro il futuro codice civile nel 2020. Infatti, i sopramenzionati principi non compaiono in alcun codice civile occidentale, sono frutto cattivo delle teorie sovietiche/russe, ed è tempo di cancellarli[22].

 

 



 

[Per la pubblicazione degli articoli della sezione “Tradizione Romana” si è applicato, in maniera rigorosa, il procedimento di peer review. Ogni articolo è stato valutato positivamente da due referees, che hanno operato con il sistema del double-blind]

 

* Xu Guodong è professore ordinario e fondatore e direttore dell’Istituto di Ricerca di Diritto Romano presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Xiamen. Lo scritto in cinese del Prof. Xu Guodong è stato tradotto in italiano dai dottori Liang Erqi e Xu Tieying. [La traduzione italiana è stata revisionata dalla prof.ssa Cristiana Rinolfi (Università di Sassari), segretaria generale del Comitato Editoriale di Diritto @ Storia]

 

[1] Cfr. M. T. Cicerone (trad. Wang Huansheng), De Legibus, Shanghai 2006, 183.

[2] Cfr. L. Labruna, Nemici non più cittadini e altri testi di storia costituzionale Romana, Napoli 1995, 6 s.

[3] Per i dettagli del caso, vedi Xu Guodong, The back light of Roman constitutionalism: reflections on case of Cicero (Luo ma gong he xian zheng de hui guang fan zhao: xi sai luo an jian ping xi), in Peking University Law Journal vol. 1, 2005.

[4] Cfr. Sallust (trad. Wang Yizhu, Cui Miaoyin), De coniuratione Catilinae or Bellum Catilinae, Pechino 1995, 146.

[5] Cfr. Digesto Libro 48 (ed. S. Schipani, trad. Xue Jun), Cuplpress 2005, 125.

[6] Per i dettagli di morte civile, vedi Xu Guodong, On civil death, with some reflections on social death and social paralysis (Lun min shi si wang, jian lun she hui si wang yu she hui tan huan), in Oriental Law vol. 2, 2015.

[7] Cfr. Iustiniani institutions (trad. Xu Guodong), seconda edizione, Cuplpress 2005, 71.

[8] Cfr. Iustiniani institutions, cit., 85.

[9] Cfr. Iustiniani institutions, cit., 59.

[10] Cfr. Iustiniani institutions, cit., 143.

[11] Cfr. Iustiniani institutions, cit., 213.

[12] Cfr. Iustiniani institutions, cit., 305.

[13] Cfr. Iustiniani institutions, cit., 395.

[14] Cfr. Montesquieu (trad. Zhang Yanshen), De l'esprit des lois (II), Pechino 1963, 190. Le parole vengono utilizzate nel contesto per limitare il potere statale di espropriazione in modo retorico, e in questo contesto è giusto. Ma studiosi cinesi le usano fuori il detto contesto senza prendere in considerazione l’uso retorico; in questo modo la funzione del diritto civile non è compresa correttamente.

[15] Cfr. Cai Yudai, Tan Weien, Criminal law for enemy and safety theory: international practice and theoretical conflicts (Di ren xing fa li lun yu an quan hua li lun, guo ji shi jian yu li lun chong tu), in Guoli Zhongzhengdaxue Faxue Jikan? vol. 28, manca anno 86. Su questo tema in mainland China vedi, Liu Renwen, Criminal law for enemy: a preliminary analysis (Di ren xing fa: yi ge chu bu de qing li), in Science of Law vol. 6, 2011; He Qinren, Conversation with criminal law for enemy (Dui hua di ren xing fa), in Hebei Law Science vol. 7, 2008; Cai Guisheng, Reflections on criminal law for enemy (Di ren xing fa de si yu bian), in Peking University Law Journal vol. 4, 2010; Wang Ying, Cleanliness of Rechtsstaat: a conversation with Jakobs’s theory of criminal law for enemy (Fa zhi guo de jie pi: dui hua ya ke bu si di ren xing fa li lun), in Peking University Law Journal vol. 1, 2011; Chen Shanshan, Modification of criminal procedural law under influences of criminal law for enemy (Di ren xing fa si chao ying xiang xia de xing shi su song fa xiu gai), in Oriental Law vol. 4, 2012; Jin Rixiu, Zheng Junnan, Criminal law for risk, criminal law for enemy and criminal law for love (Feng xian xing fa, di ren xing fa yu ai de xing fa), in Jilin University Journal Social Science Edition vol. 1, 2015; Luo Gang, Criminal law for enemy with respect to counter terrorist crimes in China (Di ren xing fa di zhi kong bu fan zui de ben tu hua yunTe yong), in Journal of People's Public Security University of China (Social Sciences Edition) vol. 1, 2015. In sintesi, la teoria di criminal law for enemy è stata recepita in Cina.

[16] Cfr. J. Lerza, Terrible Ethics (trad. Wang Qin), in Journal of Hangzhou Nornal University (Social Science Edition) vol. 1, 2013, 35.

[17] Cfr. Code Civil Francais (trad. Li Haopei, Wu Chuanyi, Sunminggang), Pechino 1983, 4.

[18] Voir Catherine Coste, La mort civile et la mort encéphalique: une fiction juridique ?7, Sur http://nereja. free.fr /files/Mort_Encephalique_Mort_Civile0906.pdf ,201514访问。

[19] Cfr. Cai Yudai, Tan Weien, Criminal law for enemy and safety theory: international practice and theoretical conflicts (Di ren xing fa li lun yu an quan hua li lun, guo ji shi jian yu li lun chong tu), cit., 84.

[20] Cittadini extraordinari si riferiscono a gruppi speciali come monaci, impiegati statali e personale militare, i quali hanno rinunciato a parte della loro capacità giuridica quindi si trovano in una situazione non uguale ad altri soggetti giuridici civili. Di solito la capacità giuridica viene limitata, per esempio, nella materia di lavoro, cioè, non gli è permesso di lavorare liberamente nel nostro paese.

[21] Cfr. Xu Guodong, The principle of equality: a civil law principle, o a constitutional law principle? (ping deng yuan ze, min fa yuan ze hai shi xian fa yuan ze?), in Law Science vol. 3, 2009.

[22] Le osservazioni del Prof. Yang Lixin meritano di attenzione, cfr. We must eliminate the influences from the former Soviet Union civil law in Compilation of the Civil Code (bian zuan min fa dian bi xu su qing qian su lian min fa de ying xiang), in Law and Social Development vol. 2, 2016, 137.