Memorie-2019

 

 

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DA ROMA ALLA TERZA ROMA

XXXVIII SEMINARIO INTERNAZIONALE DI STUDI STORICI

Campidoglio, 20-21 aprile 2018

 

 

IMG-20191218-WA0006Nina Bystrova

Accademia delle Scienze di Russia

Mosca

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RETAGGIO IMPERIALE: LA RUSSIA SOVIETICA ALLA CONFERENZA DI GENOVA DEL 1922

 

 

 

 

(Riassunto)

 

La Conferenza di Genova del 1922 ha costituito un avvenimento importante nella storia delle relazioni internazionali e della diplomazia russa del primo quarto del ХХ sec. La Russia per la prima volta aveva dichiarato a gran voce i suoi principi in relazione ai rapporti con l’Occidente: l’intenzione di sviluppare relazioni economico-commerciali reciprocamente vantaggiose con tutti i paesi del mondo, indipendentemente dal loro ordinamento socio-economico e politico, e quella di opporsi a qualsiasi pressione economica, politica e militare.

Il 10 aprile 1922 a Genova, sotto le volte di Palazzo San Giorgio, costruzione dell’epoca del Rinascimento, si aprì una conferenza internazionale sulle questioni legate alla ricostruzione dell’economia dell’Europa Centrale e Orientale, alla quale parteciparono i rappresentanti di 28 Paesi europei, del Giappone e di 5 domini britannici. Si trattava della prima conferenza europea post-bellica, alla quale parteciparono sia gli stati vincitori sia quelli sconfitti, nonché la Russia Sovietica. La “Questione russa” fu uno dei principali temi trattati alla conferenza. L’antefatto diplomatico di questo foro, la sostanza dei contrasti tattici tra le grandi potenze nella valutazione della “questione russa”, continua ad essere di grande interesse per i ricercatori, mentre la nuovissima letteratura e i documenti di archivio ci aiutano ad indagare il lavoro preparatorio per definire gli obiettivi della delegazione russa, l’elaborazione della sua tattica; il programma economico, in particolare la ricerca dei limiti delle eventuali concessioni da parte della Russia alle richieste delle potenze europee come condizioni dell’aiuto economico-finanziario.

La diplomazia europea era giunta a Genova per discutere pacificamente la regolamentazione dei rapporti politici ed economici con la Russia Sovietica. Delle quattro commissioni di esperti che erano state costituite, la prima era quella politica o “russa” (le altre erano quella finanziaria, economica e dei trasporti).

Il capo della delegazione russa G.V. Čičerin formulò in questo modo la sua concezione della cooperazione economica con i Paesi della Triplice Intesa: un affare, non un capestro. Egli annunciò il principio della convivenza pacifica di stati con diverso ordinamento sociale, richiamando al ristabilimento della cooperazione economica con la Russia Sovietica, e presentò un ampio programma pacifista di disarmo globale, respinto dai delegati perché considerato propagandistico. Ancora oggi appaiono interessanti le trattative riservate sulla questione dei debiti russi (dell’epoca zarista e del Governo provvisorio) svoltesi a partire dal 14 aprile 1922 a villa Albertis, tra i rappresentanti della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa (RSFSR) e i rappresentanti di Gran Bretagna, Francia, Italia e Belgio, nonché il Trattato di Rapallo, stipulato il 16 aprile tra Russia e Germania, primo vero strappo nel blocco economico contro la Russia Sovietica.

A Genova, l’intransigente posizione franco-belga relativa ai debiti russi ebbe il sopravvento sulla linea di compromesso sostenuta dalla Gran Bretagna. Il 20 maggio 1922 la conferenza si chiuse senza aver raggiunto gli obiettivi prefissati. La discussione sulle questioni non ancora risolte continuò nello stesso anno all’Aja. Tuttavia, per la Russia Sovietica, Genova rappresentò l’interruzione del blocco politico ed economico ed il ritorno nelle fila dei soggetti e non degli oggetti della politica mondiale.

 

[Traduzione dal russo di Caterina Trocini]