N. 3 – Maggio 2004 – Memorie

 

 

 

Foto del senatoreEnrico La Loggia

Ministro per gli Affari Regionali

della Repubblica Italiana

 

 

 

presentazione

 

 

 

 

L’autunno del 1997, quando si svolse il Convegno internazionale “Organizzare l’Ordinamento. Federalismo e statualismo, forme di Stato e forme di governo”, non solo ci appare distante nel tempo; dal punto di vista costituzionale, disegna la struttura repubblicana del nostro Paese in modo notevolmente diverso. Infatti, la riforma del titolo V della Costituzione – di per sé fortemente innovativa – non ha fatto che porre le basi di una trasformazione ancora più profonda del complessivo assetto costituzionale italiano. Una trasformazione, peraltro, divenuta indispensabile anche alla luce della crescita che sta portando – a livello europeo – verso l’emanazione di un vero e proprio documento costituzionale dell’Unione, con il quale tutte le Costituzioni dei Paesi aderenti dovranno fare i conti.

            Rileggendo gli Atti che oggi si pubblicano, si deve riconoscere che gli organizzatori di questa iniziativa ebbero una sensibilità preveggente rispetto allo sviluppo costituzionale e istituzionale del nostro Paese. I problemi posti, le soluzioni prospettate, il dibattito che si è sviluppato fanno ormai parte del patrimonio culturale e scientifico che si è formato nel nostro Paese e che ha  contribuito in modo concreto non soltanto ad un mero sviluppo dialettico, ma anche a dar soluzione ai problemi così come è avvenuto e sta avvenendo da parte del Parlamento con l’approvazione in corso di altre modifiche costituzionali che tendono, da un lato, a dare risposta concreta alle esigenze del Paese e, dall’altro, a far sì che queste si armonizzino con la globalità del contesto costituzionale.

            Nel ringraziare gli organizzatori per l’iniziativa a suo tempo presa, che fu coronata da un lusinghiero successo per la partecipazione e i contributi ad esso forniti da eminenti studiosi di diversi Paesi, non si può che esprimere l’augurio che questo interesse non venga meno, ma anzi possa portare a promuovere altre iniziative che aiutino a meglio porre i problemi e forniscano, a chi è deputato a fare le scelte, utile materiale di riflessione.