ds_gen N. 6 – 2007 – CV

 

Filippo Gallo

 

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Profilo biobibliografico

 

Filippo Gallo è al presente professore emerito nell’Università di Torino e socio nazionale residente dell’Accademia delle Scienze di Torino.

Si è laureato nel 1952, discutendo una tesi su La riforma dei comizi centuriati col suo Maestro Giuseppe Grosso, al quale è poi succeduto nella cattedra di diritto romano dell’Ateneo torinese.

Ha insegnato nelle Università di Urbino, Trieste, Pavia e, a partire dal 1967 fino al collocamento a riposo nel 1999, nella Facoltà giuridica torinese.

E’ stato Preside della predetta Facoltà, Presidente della Società italiana di storia del diritto e, per 12 anni, membro del CUN e coordinatore, nel medesimo, dei rappresentanti delle Facoltà di Giurisprudenza e di Scienze Politiche.

In occasione del passaggio a fuori ruolo, il Prof. Silvio Romano, insieme ad allievi e colleghi, ha promosso una raccolta di studi in suo onore, concretatasi in 4 volumi sul tema Nozione formazione e interpretazione del diritto dall’età romana alle esperienze moderne, Napoli 1997.

Nella medesima occasione la Facoltà giuridica di Pavia ha promosso la pubblicazione di suoi scritti scelti nel volume Opuscula selecta (cur. F. Bona e M. Miglietta), Verona 1999.

Il compimento, nel 2004, del suo ottantesimo compleanno è stato festeggiato con un Symposium, presso l’Università di Reggio Calabria, dedicato a Interpretatio ius praetorium consuetudo.

E’ stato insignito della medaglia d’oro per i benemeriti della pubblica istruzione.

 

E’ autore di una vasta produzione incentrata in prevalenza nel diritto romano, ma ampliantesi frequentemente al diritto attuale (non soltanto civile), con spunti comparatistici.

Si ricordano la sua monografia giovanile Studi sulla distinzione fra res mancipi e res nec mancipi (Torino 1958), i suoi corsi su Interpretazione e formazione consuetudinaria del diritto (Torino 1971 e 1993), su Synallagma e conventio nel contratto (Torino 1992 e 1995) e su L’officium del pretore nella produzione e applicazione del diritto (Torino 1997) ed i suoi saggi sull’arbitraggio, sulle variae causarum figurae, sulla definizione celsina del diritto come ars boni et aequi, sulla teorizzazione ulpianea di iustitia, sulla compilazione giustinianea e sul fondamento del potere normativo imperiale.

 

Per lungo tempo le sue ricerche hanno avuto come oggetto centrale i temi sopra riferiti, a cui sono dedicati gli Studi in suo onore ed il Symposium per il suo ottantesimo compleanno.

Attualmente è impegnato in studi indirizzati al recupero di elementi perduti del diritto romano in vista della revisione di concezioni attuali.

Si segnalano, tra i suoi scritti più recenti, L’interpretazione del diritto è affabulazione?, Milano 2005; Rifondazione della scienza giuridica premessa primaria per la formazione di un diritto europeo, in Fondamenti del diritto europeo, Atti convegno ferrarese 27/2/2004, Torino 2005; Fondamenti romanistici del diritto europeo: a proposito del ruolo della scienza giuridica, in Tradizione romanistica e Costituzione (dir. L. Labruna; cur. M. P. Baccari e C. Cascione), 2, Napoli 2006; Una critica del nichilismo giuridico, in Riv. dir. civ. 2007; La recezione moribus nell’esperienza romana: una prospettiva perduta da recuperare, in Iura 2004 [pubbl. 2007].

 

 

Torino, settembre 2007.