ds_gen N. 7 – 2008 – Cronache

 

“VALORI E PRINCIPII DEL DIRITTO ROMANO”

Giornata di studi

per i cento anni del prof. Silvio Romano

Maestro di Istituzioni

Torino, 12 ottobre 2007

 

 

Promossa dal Circolo Torinese di Diritto Romano, dall’Università e dalla Accademia delle Scienze di Torino, venerdì 12 ottobre 2007, con inizio alle ore 10,15, si è tenuta nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli studi di Torino una giornata di studi intitolata ‘Valori e principii del Diritto romano’, per ricordare il centesimo compleanno del Prof. Silvio Romano.

I lavori sono stati aperti dal Prof. Alberto Burdese (emerito nell’Università di Padova), che ha presentato una relazione dal titolo «Potestas alienandi di non domini e principio di rappresentanza», in cui sono stati discussi i poteri di rappresentanza del procurator omnium bonorum e la legittimazione ad alienare cose altrui.

E’ seguita la relazione del Prof. Pierangelo Catalano (ordinario nell’Università di Roma ‘La Sapienza’) dal titolo «L’inizio della ‘persona umana’ secondo il diritto romano», incentrata sulla disamina della capacità giuridica del nascituro in diritto romano, non senza esaminare, oltre alla normativa italiana, le discipline in materia di alcuni paesi stranieri (segnatamente Canada e Brasile).

Ha poi preso la parola il Prof. Lelio Lantella (ordinario nell’Università di Torino), che ha tenuto una relazione dal titolo «Valori, principii, fondamenti»; lo studioso ha esaminato il trasferimento nella terminologia giuridica, per via di metafora o metonimia, di alcune parole del lessico comune.

La seduta è proseguita con la relazione del Prof. Sandro Schipani (ordinario nell’Università di Roma ‘La Sapienza’), intitolata «Rileggere i Digesta. Enucleare i principii. Proporli»; lo studioso ha posto soprattutto l’accento sulla indubbia utilità del fenomeno delle traduzioni dei Digesta giustinianei.

Dopo una breve pausa, la Giornata di studi è proseguita presso la Sala dei Mappamondi dell’Accademia delle Scienze di Torino, dove, alle ore 15, si è aperta la seconda sessione di lavori.

Ha inaugurato la seduta pomeridiana il Prof. Carlo Augusto Cannata (ordinario nell’Università di Genova) con una relazione su «Diritto romano e fondamenti del diritto europeo»; lo studioso ha dedicato una particolare attenzione alle radici romanistiche dei diritti europei, anche riallacciandosi alle osservazioni formulate al riguardo dal Prof. L. Lantella.

Ha quindi preso la parola il prof. Filippo Gallo (emerito nell’Università di Torino) con una relazione dal titolo «Per il recupero dei valori sottesi alla definizione celsina del ius»; Il Professore ha rivolto la propria attenzione soprattutto alle accuse di superficialità mosse dallo Schulz alla definizione celsina di ius, che in realtà potrebbe essere proficuamente recuperata alla luce del principio costituzionale di ragionevolezza e uguaglianza.

E’ quindi seguita la relazione del Prof. Antonio Masi (ordinario nell’Università di Roma ‘La Sapienza’) su «L’attualità delle nozioni romane di actio in rem e di actio in personam», con discussione della contrapposizione tra la concezione classica del dualismo azioni in rem - azioni in personam e quella di matrice pandettistica.

E’ quindi intervenuto il Prof. Pierluigi Zannini (ordinario nell’Università di Torino), con una relazione dal titolo «In tema di regolamento di confini della sfera di risarcibilità del danno aquiliano: una lezione dei prudentes»; lo studioso ha soprattutto stigmatizzato la proliferazione delle voci risarcibili di danno, proponendo il recupero di prospettive emergenti da alcuni testi giuridici romani (soprattutto da D. 9.2.33 e D. 35.2.63).

I lavori si sono chiusi con la relazione del Prof. Fausto Goria (ordinario nell’Università di Torino) intitolata «La celerità del processo civile come valore nella legislazione giustinianea»; il valore metastorico della speditezza processuale, ha osservato lo studioso, rinviene alcuni dei suoi prodromi nei principi ricavabili dal secondo Codex di Giustiniano, soprattutto da C. 3.1.12 e C. 4.20.16.

 

 

Marco Antonio Fenocchio

Università di Torino