N° 2 - Marzo 2003 – Cronache

 

 

Quinto Premio Romanistico internazionale

Gérard Boulvert

Relazione della Commissione  giudicatrice

 

 

Nei giorni 30 marzo - I aprile 2001 si è riunita a Parigi, nella Sala Collinet dell’Institut de Droit romain dell’Università di Paris II, la Commissione giudicatrice del "V Premio romanistico internazionale Gérard Boulvert", composta dai professori Hans Ankum, Luigi Capogrossi Colognesi, Alessandro Corbino (segretario), Michel Humbert, Rolf Knütel (assente giustificato), Luigi Labruna (Presidente), Pierre Lévêque, Juan Miquel, Peter Stein, Gunter Wesener.

Ad inizio dei lavori, il professor Labruna, Presidente del Premio, ha ringraziato l’Università di Paris II e l’Institut de Droit romain per l’ospitalità offerta alla Commissione e ha espresso il compiacimento per il fatto che i lavori della stessa possano essere avviati in una sede di così alto prestigio.

Ha informato inoltre la Commissione che i lavori di questa edizione si svolgeranno in due fasi. Nella prima, sarà operata una preliminare disamina delle opere in concorso. Nella seconda – che si svolgerà in ottobre ad Anacapri – si procederà alle scelte definitive ed alla attribuzione del Premio, la cui consegna avrà luogo a Napoli nel corso del Convegno organizzato dalla Società italiana di Storia del diritto.

Prima di dare inizio alla discussione, il professor Labruna ha comunicato che anche per questa edizione il Premio ha ricevuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Ha informato altresì che il Rettore dell’Università di Napoli Federico II ha confermato l’assegnazione al vincitore del Premio, la cui dotazione di 12.000 euro è dovuta all’Istituto Banco di Napoli, la medaglia d’oro dell’Ateneo fridericiano. Ha comunicato, inoltre, che la Corte Costituzionale metterà a disposizione della Giuria, anche per questa edizione, un "premio speciale" da assegnare all’autore di un’opera prima relativa alla storia del diritto pubblico romano.

Inoltre, premi speciali, da assegnare a lavori particolarmente meritevoli, saranno messi a disposizione, come per il passato, dall’Università di Camerino, dall’Università di Nizza, dall’Università di Besançon, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, dal Centro romanistico internazionale "Copanello" (intitolato al prof. Henryk Kupiszewski), dall’ Institut de Droit romain dell’Università di Parigi II. Un nuovo premio sarà istituito dall’Università di Cassino.

Il prof. Labruna, quindi, con il consenso dei Colleghi – considerato che le precedenti edizioni sono state presiedute, rispettivamente, nel 1990 dal professor Lévêque dell’Università di Besançon, nel 1993 dal professor Kupiszewski dell’Università di Varsavia, nel 1996 dal professor Ankum dell’Università di Amsterdam e nel 1998 dal professor Stein dell’Università di Cambridge – ha ceduto la presidenza al professor Michel Humbert dell’Università di Paris II.

La Commissione, così presieduta, dopo avere inviato un indirizzo di ringraziamento e di saluto al prof. Knütel, che non ha potuto prendere parte a questa prima sessione, ma che ha attivamente contribuito ai lavori della stessa con accurate relazioni scritte, ha deciso all’unanimità di assumere quale lingua ufficiale per la relazione quella italiana e di procedere all’esame preliminare delle opere concorrenti sulla base di relazioni scritte formulate per ciascuna opera da un relatore e da un correlatore. Le relazioni vengono affidate alla Segreteria del “Consorzio interuniversitario Gérard Boulvert”, a disposizione di quanti abbiano interesse a conoscerle.

Le opere ammesse al Premio sono 49, di autori italiani, tedeschi, spagnoli, svizzeri, olandesi, austriaci, greci, israeliani, inglesi, polacchi.

Esse sono, in particolare, le seguenti:

Ugo Bartocci, Le species nuptiarum nell’esperienza romana arcaica. Relazioni matrimoniali e sistemi di potere nella testimonianza delle fonti, «Collana dell’Istituto Giuridico Bartolo da Sassoferrato, 12» (Roma, Il Cigno Galileo Galilei, 1999) p. 184.

 

Leonard Johan ter Beek, Dolus. Een semantisch-juridische Studie I-II (Nijmegen, Gerard Noodt Instituut voor Rechtsgeschiedenis, 1999) p. xxxii, 1-594; 595-1389.

 

Carsten René Beul, Si mensor falsum modum dixerit. Untersuchungen zu D. 11,6, zu den Artes liberales und zum Dolus malus, « Wb-Edition Universität mit der Carlo und Karin Giersch-Stiftung der Technischen Universität Darmstadt, 8» (Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 1998) p. viii, 167.

 

Filippo Briguglio, ‘Fideiussoribus succurri solet’, «Seminario Giuridico dell’Università di Bologna, 194» (Milano, Giuffrè, 1999) p. x, 454.

 

Filippo Canali De Rossi, Il ruolo dei patroni nelle relazioni politiche fra il mondo greco e Roma in età repubblicana ed augustea, policopiata (Roma 2000) p. iv, 336.

 

Cosimo Cascione, Tresviri capitales. Storia di una magistratura minore, «Pubblicazioni del Dipartimento di Diritto romano e Storia della scienza romanistica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, 13» (Napoli, Editoriale Scientifica, 1999) p. viii, 328.

 

Francisco Javier Casinos Mora, La noción romana de auctoritas y la responsabilidad por auctoritas, «Biblioteca Comares de ciencia jurídica» (Granada, Comares, 2000) p. xxx, 299.

 

Lieke Martine Coenraad, Het beginsel van hoor en wederhoor in het Romeinse procesrecht / Der Grundsatz des beiderseitigen Gehörs im römischen Prozeßrecht [Sanders Instituut. Erasmus Universiteit Rotterdam] (Gouda, Quint, 2000) p. xiv, 240.

 

Rosario de Castro-Camero, El crimen maiestatis a la luz del senatus consultum de Cn. Pisone patre, «Derecho, 80» (Sevilla, Universidad de Sevilla. Secretariado de Publicaciones, 2000) p. 235.

 

Giulio M. Facchetti, Frammenti di diritto privato etrusco, «Biblioteca dell’ 'Archivum Romanicum'. Serie II: Linguistica, 50» (Firenze, Olschki, 2000) p. 114.

 

Iole Fargnoli, Studi sulla legittimazione attiva all’interdetto quod vi aut clam, «Università degli Studi di Milano. Facoltà di Giurisprudenza. Pubblicazioni dell’Istituto di diritto romano, 32» (Milano, Giuffrè, 1998) p. x, 164.

 

Wolf-Rüdiger von der Fecht, Die Forderungspfändung im römischen Recht. Der Vollstreckungszugriff auf Forderungen im Rahmen des pignus in causa iudicati captum und des Fiskalrechts der römischen Kaiserzeit, «Dissertationen zur Rechtsgeschichte, 8» (Köln-Weimar-Wien, Böhlau, 1999) p. xliv, 184.

 

Paolo Ferretti, Le donazioni tra fidanzati nel diritto romano, «Pubblicazioni della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trieste, 47» (Milano, Giuffrè, 2000) p. xiv, 324.

 

Richard Gamauf, Ad statuam licet confugere. Untersuchungen zum Asylrecht im römischen Prinzipat, «Wiener Studien zu Geschichte, Recht und Gesellschaft, 1» (Frankfurt am Main, Peter Lang, 1999) p. xviii, 257.

 

Roy Garré, Fra diritto romano e giustizia popolare. Il ruolo dell’attività giudiziaria nella vita e nell’opera di Johann Jakob Bachofen (1815-1887), «Ius Commune Sonderhefte. Studien zur Europäischen Rechtsgeschichte, 126» (Frankfurt am Main, Vittorio Klostermann, 1999) p. xvi, 357.

 

Mario Genovese, Gli interventi edittali di Verre in materia di decime sicule, «Università di Catania. Pubblicazioni della Facoltà di Giurisprudenza. Nuova Serie, 162» (Milano, Giuffrè, 1999) p. vi, 496.

 

Antonio Gonzales, Esclaves et affranchis à Rome. La dépendance chez Pline le Jeune; Corpus des références à l’esclavage et à la dépendance, «Esclavage et dépendance. Index thématique des références à l’esclavage et à la dépendance, 8» [Institut des Sciences et Techniques de l’Antiquité. Presses Universitaires Franc-Comtoises] (Paris, Les Belles Lettres, 2001) p. 285; 206.

 

Matthias Hagemann, Iniuria. Von den XII-Tafeln bis zur Justinianischen Kodifikation, «Forschungen zum Römischen Recht, 43» (Köln-Weimar-Wien, Böhlau, 1998) p. xviii, 272.

 

Jan Dirk Harke, Argumenta Iuventiana. Entscheidungsbegründungen eines hochklassischen Juristen, «Freiburger Rechtsgeschichtliche Abhandlungen. Neue Folge, 33» (Berlin, Duncker & Humblot, 1999) p. 158.

 

Christoph R. Hatscher, Charisma und res publica. Max Webers Herrschaftssoziologie und die römische Republik, «Historia. Einzelschriften, 136» (Stuttgart, Franz Steiner Verlag, 2000) p. 263.

 

Michael Hennig, Die lex Falcidia und das Erbrecht des BGB. Eine kritische Würdigung der Entscheidung des historischen Gesetzgebers, das Rechtsinstitut der falcidischen Quart aufzugeben, «Schriften zur Rechtsgeschichte, 78» (Berlin, Duncker & Humblot, 1999) p. 201.

 

Monika Johlen, Die vermögensrechtliche Stellung der weströmischen Frau in der Spätantike. Zur Fortgeltung des römischen Rechts in den Gotenreichen und im Burgunderreich, «Freiburger Rechtsgeschichtliche Abhandlungen. Neue Folge, 31» (Berlin, Duncker & Humblot, 1999) p. 212.

 

Agnieszka Kacprzak, La ratihabitio nel diritto romano classico, policopiata (Varsavia 2000) p. ii, 146.

 

Inge Kroppenberg, Tatbestände und Wirkungen der Insolvenz im klassischen römischen Recht, policopiata (Mainz 2000) p. x, 515.

 

Phillip Louis Landolt, «Naturalis Obligatio» and Bare Social Duty, «Dissertationen zur Rechtsgeschichte, 12» (Köln-Weimar-Wien, Böhlau, 2000) p. xii, 243.

 

Orazio Licandro, In magistratu damnari. Ricerche sulla responsabilità dei magistrati romani durante l’esercizio delle funzioni, «Collectanea græco-romana. Studi e strumenti per la ricerca storico-giuridica, 2» (Torino, Giappichelli, 1999) p. vi, 438.

 

Ulrike Malmendier, Societas publicanorum. Staatliche Wirtschaftsaktivitäten in den Händen privater Unternehmer in der Antike, policopiata (Cambridge. Ma 2001) p. xxxv, 278.

 

Antonio Mateo, Manceps redemptor publicanus. Contribución al estudio de los contratistas públicos en Roma (Santander. Cantabria, Universidad de Cantabria. Servicio de Publicaciones, 1999) p. 206.

 

Marco Melluso, La schiavitú nell’età giustinianea. Disciplina giuridica e rilevanza sociale, «Esclavage et dépendance» [Institut des Sciences et Techniques de l’Antiquité. Presses Universitaires Franc-Comtoises] (Paris, Les Belles Lettres, 2000) p. 339.

 

Amparo Montañana Casaní, La rescisión por lesión. (Origen, evolución histórica y recepción en Derecho moderno), «Tirant monografías, 106» [Universitat Jaume I] (Valencia, Tirant lo Blanch, 1999) p. 159.

 

Kalliopi Papakonstantinou, Die collatio dotis. Mitgift und Miterben-Auseinandersetzung im römischen Recht, «Dissertationen zur Rechtsgeschichte, 9» (Köln-Weimar-Wien, Böhlau, 1998) p. xxx, 147.

 

Maurici Pérez Simeón, Nemo pro parte testatus pro parte intestatus decedere potest. El principio de incompatibilidad entre la sucesión testamentaria y la intestada en el Derecho romano, «Monografías Jurídicas» (Madrid-Barcelona, Marcial Pons, 2000) p. 450.

 

Pascal Pichonnaz, La compensation légale. Étude historique et comparative des modes de compenser, policopiata (Fribourg 2001) p. lxiv, 551.

 

Miriam Pucci Ben Zeev, Jewish Rights in the Roman World. The Greek and Roman Documents Quoted by Josephus Flavius, «Texts and Studies in Ancient Judaism, 74» (Tübingen, Mohr Siebeck, 1998) p. xvi, 520.

 

Francesca Pulitanò, Ricerche sulla bonorum possessio ab intestato nell’età tardo-romana (Torino, Giappichelli, 1999) p. viii, 318.

 

Maria Romano, Gli illeciti sessuali in diritto romano classico, policopiata (Napoli 2000) p. ii, 427.

 

Hans-Jörg Roth, Alfeni Digesta. Eine spätrepublikanische Juristenschrift, «Freiburger Rechtsgeschichtliche Abhandlungen. Neue Folge, 32» (Berlin, Duncker & Humblot, 1999) p. 211.

 

Eliodoro Savino, Città di frontiera nell’Impero romano. Forme della romanizzazione da Augusto ai Severi,  «Pragmateiai. Collana di studi e testi per la storia economica, sociale e amministrativa del mondo antico, 1» (Bari, Edipuglia, 1999) p. 278.

 

Christoph Schäfer, Spitzenmanagement in Republik und Kaiserzeit. Die Prokuratoren von Privatpersonen im Imperium Romanum vom 2. Jh. v.Chr. bis zum 3. Jh. n.Chr., «Pharos. Studien zur griechisch-römischen Antike, 10» (St. Katharinen, Scripta Mercaturae, 1998) p. x, 287.

 

Sylvia Sella-Geusen, Doppelverkauf. Zur Rechtsstellung des ersten Käufers im gelehrten Recht des Mittelalters, «Schriften zur Europäischen Rechts- und Verfassungsgeschichte, 29» (Berlin, Duncker & Humblot, 1999) p. 288.

 

Daniel Smith, Ambitus, policopiata (Napoli 2000) p. iii, 201.

 

Ursula Smolnik Elsener, Les racines romanistes de l’interdiction de l’abus de droit, policopiata (Neuchâtel 2000) p. xvi, 161.

 

Marco Urbano Sperandio, Dolus pro facto. Alle radici del problema giuridico del tentativo, «Università di Roma 'La Sapienza'. Pubblicazioni dell’Istituto di diritto romano e dei diritti dell’Oriente mediterraneo, 75» (Napoli, Jovene, 1998) p. xii, 268.

 

Elena Tassi Scandone, Verghe, scuri e fasci littori in Etruria. Contributi allo studio degli Insignia Imperii, «Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici. Biblioteca di ‘Studi Etruschi’, 36» (Pisa-Roma, Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali, 2000) p. 269.

 

Mario Varvaro, Contributo allo studio delle quinquaginta decisiones, Estratto dagli Annali del Seminario giuridico dell’Università di Palermo, volume XLVI (Palermo, Dipartimento di Storia del Diritto, 2000) p. 359-539.

 

Arnd Weishaupt, Die lex Voconia, «Forschungen zum Römischen Recht, 45» (Köln-Weimar-Wien, Böhlau, 1999) p. viii, 188.

 

Hendrik Weßel, Das Recht der Tablettes Albertini, policopiata (Freiburg im Breisgau 2000) p. 352.

 

Aloys Winterling, Aula Caesaris. Studien zur Institutionalisierung des römischen Kaiserhofes in der Zeit von Augustus bis Commodus (31 v. Chr. – 192 n. Chr.) (München, Oldenbourg, 1999) p. x, 283.

 

Reinhard Wolters, Nummi Signati. Untersuchungen zur römischen Münzprägung und Geldwirtschaft, «Vestigia. Beiträge  zur Alten Geschichte, 49» [Kommission für Alte Geschichte und Epigraphik des Deutschen Archäologischen Instituts] (München, C. H. Beck, 1999) p. x, 475.

 

Dopo approfondita valutazione delle opere sottoposte a giudizio, la Commissione è stata unanime nel rilevare che fra tutte emergono, allo stato, quelle dei seguenti autori: Leonard Johan ter Beek, Carsten René Beul, Cosimo Cascione, Francisco Javier Casinos Mora, Lieke Martine Coenraad, Giulio M. Facchetti, Richard Gamauf, Roy Garré, Mario Genovese, Jan Dirk Harke, Phillip Louis Landolt, Orazio Licandro, Antonio Mateo, Maurici Pérez Simeón, Pascal Pichonnaz, Miriam Pucci Ben Zeev, Hans-Jorg Roth, Sylvia Sella-Geusen, Elena Tassi Scandone, Hendrik Weßel, Reinhard Wolters.

Secondo regolamento, ciascun commissario si è astenuto dal prendere parte alle discussioni ed alle determinazioni concernenti opere di propri allievi.

La Commissione si è compiaciuta dell’elevato numero delle opere in concorso e ha apprezzato l’alto livello scientifico della maggior parte di esse. Ha ribadito all’unanimità che, essendo finalità del Premio incentivare lo studio del diritto romano nella sua dimensione sia scientifica che storica e dunque in tutte le direzioni utili alla sua migliore comprensione, appare opportuno, anche per il futuro, mantenere i criteri di ammissione consolidatisi attraverso l’esperienza delle precedenti edizioni, ispirati a canoni non restrittivi, nel rispetto di un attento controllo di qualità.

Il Presidente Humbert ha invitato a questo punto i singoli commissari a procedere al necessario approfondimento dei giudizi emersi ed ha affidato ulteriori relazioni nei casi in cui i primi relatori hanno manifestato opinioni contrastanti. Ha aggiornato quindi i lavori della Commissione, riconvocata ad Anacapri per il mese di ottobre.

 

* * *

 

La Commissione ha proseguito i suoi lavori nei giorni 14 - 17 ottobre 2001, presso il “Centro internazionale per la cultura scientifica” dell’Università degli Studi di Napoli Federico II in Villa Orlandi ad Anacapri. Presenti i professori Hans Ankum, Luigi Capogrossi Colognesi, Alessandro Corbino (Segretario), Rolf Knütel, Luigi Labruna (Presidente), Pierre Lévêque, Joan Miquel, Gunter Wesener.

I professori Humbert e Stein, per gravi ragioni non hanno potuto intervenire. Hanno comunque fatto pervenire accurate relazioni e articolati giudizi atti a fornire ulteriori elementi che sono stati tenuti nella dovuta considerazione.

La Commissione ha accertato che il volume di Amparo Montañana Casaní, La rescisión por lesión (1999) non costituisce opera prima, in quanto preceduta nel 1996 dalla pubblicazione del libro La situación jurídica de los hijos de los cautivos de guerra. Ha costatato altresì che anche l’opera di Wolters, Nummi Signati (1999) non può considerarsi opera prima, in quanto preceduta dal volume, rientrante nel campo di studi oggetto del Premio, dal titolo Römische Eroberung und Herrschaftsorganisation in Gallien und Germanien. Zur Entstehung und Bedeutung der sogenannten Klientel-Randstaaten, apparso nel 1990. La Commissione, nell’escludere dal concorso le due opere, conferma la valutazione molto positiva del libro di Wolters.

Sulla base delle indicazioni emerse nella sessione di Parigi e durante la nuova approfondita discussione, la Commissione ha deciso quindi che le opere di maggior rilievo sono da considerarsi quelle di: Leonard Johan ter Beek, Carsten René Beul, Cosimo Cascione, Francisco Javier Casinos Mora, Lieke Martine Coenraad, Giulio M. Facchetti, Richard Gamauf, Roy Garré, Mario Genovese, Jan Dirk Harke, Inge Kroppenberg, Phillip Louis Landolt, Orazio Licandro, Ulrike Malmendier, Antonio Mateo, Maurici Pérez Simeón, Pascal Pichonnaz, Miriam Pucci Ben Zeev, Hans-Jorg Roth, Sylvia Sella-Geusen, Elena Tassi Scandone, Hendrik Weßel.

La Commissione è stata unanime nel rilevare che fra esse emergono per novità di risultati, rigore di metodo, prospettive che dischiudono, quelle dei seguenti autori: Ter Beek, Cascione, Casinos Mora, Coenraad, Gamauf, Garré, Genovese, Harke, Kroppenberg, Licandro, Malmendier, Pérez Simeón, Pichonnaz, Pucci Ben Zeev, Roth, Sella Geusen,  Weßel .

La Commissione ha appreso con compiacimento che all’opera in concorso della Malmendier è stato assegnato a Bonn il Premio del Presidente della Repubblica italiana.

Dopo ulteriore, ampia approfondita valutazione delle opere selezionate la Commissione unanime – con la partecipazione in teleconferenza dei professori Humbert e Stein - ha infine deliberato di assegnare:

 

- il Premio dell'Università di Cassino all’opera di Maurici Pérez Simeón, Nemo pro parte testatus pro parte intestatus decedere potest, avendo formulato su di essa il seguente giudizio: «Lavoro che affronta con felice equilibrio la complessa e difficile materia esaminata, raggiungendo apprezzabili risultati»;

 

- il Premio dell’Università di Nizza all’opera di Inge Kroppenberg, Tatbestände und Wirkungen der Insolvenz im klassischen römischen Recht, avendo formulato su di essa il seguente giudizio: «Importante lavoro sistematico, sorretto da un significativo contributo esegetico alle molteplici implicazioni del tema studiato»;

 

- il Premio dell'Università di Camerino all'opera di Leonard Johan ter Beek, Dolus, avendo formulato su di essa il seguente giudizio: «Pregevole monografia, che rivela una fine personalità di studioso, scrupolosamente attento agli aspetti filologici e capace di dominare l’imponente quantità di fonti esaminate»;

 

- il Premio dell'Università di Franche-Comté (Besançon) all'opera di Miriam Pucci Ben Zeev, Jewish Rights in the Roman World, avendo formulato su di essa il seguente giudizio: «Lavoro attraente, chiaro e meditato che, anche attraverso una rilettura innovativa delle fonti, offre un importante contributo alla ricostruzione della politica dei Romani  nei confronti delle tradizioni giuridiche ebraiche»;

 

- il Premio del Consiglio Nazionale delle Ricerche all’opera di Mario Genovese, Gli interventi edittali di Verre in materia di decime sicule, avendo formulato su di essa il seguente giudizio: «Lavoro solido che, con penetrante analisi esegetica, contribuisce efficacemente  alla ricostruzione della primitiva organizzazione provinciale romana, con particolare riguardo agli aspetti finanziari»;

 

- il Premio «Henryk Kupiszewski» del Centro Romanistico Internazionale «Copanello»,  al volume di Richard Gamauf, Ad statuam licet confugere, avendo formulato su di esso  il seguente giudizio: «Lavoro maturo sul diritto d’asilo, che si segnala per l’originalità dell’approccio al tema, l’interesse delle opinioni difese, la chiarezza ed efficacia della esposizione»;

 

- il Premio dell'Institut de Droit romain dell'Università di Parigi II al libro di Hendrik Weßel, Das Recht der Tablettes Albertini, avendo formulato su di esso il seguente giudizio: «Opera che,  con approccio interdisciplinare esauriente ed approfondito, offre un’analisi convincente e nuova della prassi giuridica rispecchiata nelle tavolette Albertini»;

 

- il  Premio speciale della Corte Costituzionale della Repubblica italiana all'opera di Cosimo Cascione, Tresviri capitales, avendo formulato  su di essa il seguente giudizio: «Opera elegante e meditata che, ricostruendo con interpretazioni originali la storia di una magistratura minore, dà un contributo significativo alla comprensione del rapporto fra repressione criminale e giurisdizione  nel sistema istituzionale romano»;

 

- la Commissione infine, all’unanimità, ha  conferito il V Premio romanistico internazionale Gérard Boulvert e la medaglia d'oro dell'Università di Napoli «Federico II» all’opera di Pascal Pichonnaz, La compensation légale, avendo formulato su di essa il seguente giudizio: «Solida e penetrante analisi di istituti romanistici, studiati anche nella loro rielaborazione medievale e moderna, e arricchita da una suggestiva considerazione di temi giuridici contemporanei, vòlta anche a suggerire soluzioni per un futuro diritto privato europeo consapevole delle sue radici».

 

La Commissione, rilevata la funzione di impulso allo sviluppo della ricerca romanistica esercitata dal Premio Boulvert e tenuto conto delle sollecitazioni provenienti dalla comunità scientifica internazionale ha rinnovato il forte auspicio che esso prosegua con l’ordinaria cadenza, riconvocandosi per formulare il nuovo bando nella primavera del 2002.

 

Letto, confermato e sottoscritto in Anacapri il 17 ottobre 2001.