N° 1 - Maggio 2002 - Memorie

 

Antonio Guarino

(Emerito dell’Università di Napoli)

 

Lettera

 

 

Napoli, 10 novembre 2001.

Caro Sini,

 

            Nell’imminenza del Convegno Sassarese in ricordo di Flaminio Mancaleoni tengo a rinnovare l’espressione del mio rincrescimento per non potervi partecipare. Di Mancaleoni avevo letto tutto, ma non ancora il testo della sua prolusione napoletana del 1920, pubblicata in un volume qui introvabile degli S(tudi) S(assaresi).

            Nel ringraziarLa per la fotocopia che me ne ha cortesemente inviata, non so fare a meno di esprimere la forte impressione che ho tratto dalla sua lettura. Mancaleoni vi si conferma indubbiamente uno studioso “datato”, ma che è datato solo in senso proprio (cronologico), cioè nel linguaggio espressivo di un’impostazione mentale darwiniana, lamarckiana, bonfantiana (inutile spiegare dettagliatamente a quale epoca dei nostri studi io alluda). Egli non è invece datato nel senso di “superato” (e quindi di inutile da leggere), come invece presuntuosamente e inesattamente pensano certi superficiali “maestri” del giorno d’oggi, secondo i quali leggere i così detti interpolazionisti di altri tempi non vale nemmeno la pena. Al contrario, non solo è scientificamente riprovevole astenersi dal meditare sugli studiosi del passato e dal tentare di “tradurli” in lingua oggi viva, ma Mancaleoni, con la sua prolusione napoletana, è la prova palpitante del tentativo di un evoluzionista di superare la visione evoluzionista. La sua “evoluzione regressiva” o è un controsenso, oppure è (ed a mio avviso lo è) l’espressione (imperfetta) di una nuova consapevolezza: quella del legame tra diritto e storia, epperò della difficoltà del diritto al tener dietro alle mutazioni sociali, delle sue frequenti arretratezze strutturali (e formali) rispetto alla realtà della storia.

            Se avessi tempo e forza, rileggerei in questa chiave Mancaleoni (ed altri), ma eccomi qui: sono un vecchio ormai anch’egli “datato”, che La saluta cordialmente da lontano. Suo

G.