DA ROMA ALLA TERZA ROMA
XXXVII SEMINARIO INTERNAZIONALE DI STUDI
STORICI
Campidoglio, 21-22 aprile 2017
Istituto di Storia Russa dell’Accademia delle Scienze
di Russia
Mosca
IL CAUCASO ENTRA A FAR PARTE DELL’IMPERO:
TRADIZIONE E MODERNIZZAZIONE. A PROPOSITO DEL RUOLO DELL’AMBIENTE
CITTADINO NEL PROCESSO DI INTEGRAZIONE (SECONDA METÀ DEL XIX - INIZIO XX
SECOLO)
(Riassunto
della comunicazione)
La
comunicazione analizza il processo di urbanizzazione nel Caucaso settentrionale
e il ruolo delle città nel corso dell’integrazione della regione
nell’Impero russo. L’urbanizzazione, nel Caucaso, ha portato alla formazione
di un ambiente urbano in cui risultava notevolmente ampliato lo spazio della
comunicazione sociale e culturale e che, in definitiva, contribuiva
all’avvicinamento di due mondi differenti.
Il
processo di integrazione del Caucaso è durato decenni e addirittura a
distanza di mezzo secolo dalla Guerra caucasica non poteva dirsi concluso. Il
Caucaso, come peraltro tutto l’Impero, era un mondo disomogeneo dal punto
di vista della civiltà: era composto da una moltitudine di elementi
etno-religiosi ed etno-culturali con diverso grado di sviluppo sociale. Questo
fattore agiva negativamente sui tentativi del potere supremo di consolidare
l’impero, di fondere i suoi frammenti eterogenei, di omogeneizzare il suo
spazio sociale, sia a livello locale sia a livello dell’intero Stato.
Nel
caso di Russia e Caucaso, era avvenuto che un modello sociale più
all’avanguardia fosse stato introdotto in una società che si
trovava in una fase di sviluppo antecedente, la qual cosa ha reso certamente
più complessa l’integrazione. L’influenza russa aveva
stimolato processi eterogenei nella vita politica, sociale, religiosa, nella
sfera etnica e psico-mentale del Caucaso, sintetizzando la nuova realtà
politica con una diversa produttività culturale. L’
“Incontro di Culture” ha generato l’inversione di alcuni
paradigmi culturali trasformandoli qualitativamente, facendo nascere nuove
forme di socializzazione.
La
cultura russa e quella locale si sono “incrociate” in modo del
tutto naturale nelle città caucasiche, dando vita a una sorta di lega di
civiltà, a quello che Umberto Eco chiamava “cultura meticcia”. A
livello della vita quotidiana questo era evidente nell’assimilazione dei
modelli, a livello della coscienza di massa, nel superamento del senso di
estraneità, nella crescita della comprensione reciproca e
nell’interazione.
La
coesistenza di gruppi etnici slavi e caucasici generava molte forme di cultura
di sintesi. I processi di integrazione riguardavano la sfera
dell’attività economica, le consuetudini e la quotidianità,
le lingue, il folklore, la produzione artistica, ecc. Questa peculiare
simbiosi, conseguente all’interazione tra Russia e Caucaso, aveva
ereditato specificità etno-culturali da entrambe le parti e racchiudeva
in sé una inutilizzata riserva di energie creative.
[Traduzione dal russo di Caterina Trocini]