Francesco Arcaria

 

 

«Iudicis est semper in causis verum sequi,

patroni non numquam veri simile,

etiam si minus sit verum, defendere»

 

il dovere di verità tra la deontologia forense

italiana e l’esperienza giuridica romana

 

 

 

 

 

 

 

NAPOLI, SATURA EDITRICE, 2020

VIII-159 pp.  ISBN 978-88-7607-205-5

 

 

 

 

 

 

 

 

INDICE-SOMMARIO

 

 

Introduzione

1

 

 

CAPITOLO PRIMO

 

IL ‘DOVERE DI VERITÀ’

NEL CODICE DEONTOLOGICO FORENSE ITALIANO

 

 

1.         L'art. 14 del previgente Codice Deontologico Forense italiano

23

2.         L'art. 50 del vigente Codice Deontologico Forense italiano.

53

 

 

CAPITOLO SECONDO

 

IL‘DOVERE DI VERITÀ’ NELL’ESPERIENZA GIURIDICA ROMANA

 

 

1.         L’avvocato romano

69

2.         Cicerone

79

3.         Gaio

102

4.         Paolo

108

5.         Diocleziano e Massimiano

117

6.         Leone e Antemio

124

 

 

 

Conclusioni

137

 

Indice degli autori

145

 

Indice delle fonti

155

 

 

Quarta di copertina

 

 

Nella consapevolezza della presenza, nell'ordinamento giuridico romano, di sistemi processuali (quali, ad esempio, quelli delle legis actiones e formulare) completamente diversi e, addirittura, antitetici, per la loro impostazione marcatamente privata e non statale, rispetto a quelli odierni e, ancora, di una professione forense per molti aspetti assai differente da quella attualmente esercitata nei tribunali italiani, il volume cerea di dare una risposta, in chiave storico-comparata, al quesito se un 'dovere di verità' possa dirsi esistente nell'attuale deontologia forense italiana e se' sia mai esistito nell'esperienza giuridica romana e, di conseguenza. all'interrogativo se quest’ultima possa essere individuata come eventuale 'precedente' della prima.

 

 

FRANCESCO ARCARIA (1961), professore ordinario di Istituzioni di diritto romano nell’Università di Catania, è autore di oltre sessanta saggi sulle istituzioni giuridiche e politiche di Roma antica apparsi in riviste, atti di convegni e raccolte di studi e di un manualetto sulla storia e sulle fonti del diritto romano (Introduzione allo studio delle istituzioni di diritto romano. L'ordinamento costituzionale ed il sistema delle fonti di Roma antica, 2010) e coautore di opere didattiche sulle fonti (Le fonti di produzione del diritto romano, 2002 ed «Ab urbe condita». Fonti per la storia del diritto romano dall’età regia a Giustiniano, 2002) e di manuali di storia del diritto romano (Storia giuridica di Roma. Principato e Dominato, 1998 e Diritto romano. I. Storia costituzionale di Roma, 2014). Ha pubblicato le monografie «Senatus censuit». Attività giudiziaria ed attività normativa del senato in età imperiale (1992), «Referre ad principem». Contributo allo studio delle «epistulae» imperiali in età classica (2000), «Oratio Marci». Giurisdizione e processo nella normazione di Marco Aurelio (2003), Diritto e processo penale in età augustea. Le origini della «cognitio» criminale senatoria (2009) e «Quod ipsi Gallo inter gravissima crimina ab Augusto obicitur». Augusto e la repressione del dissenso per mezzo del senato agli inizi del Principato (2013). Dal «senatus consultum ultimum» alla «cognitio senatus». Forme, contemtti e volti della opposizione ad Augusto e repressione del dissenso tra Repubblica e Principato (2016). Costituzione e processo nella trattatistica di diritto romano dell'Ottocento e del primo Novecento (2017). «Cognoscere, iudicare. promere et exercere institiam».«Princeps». giudici e «iustitia» in Plinio il giovane (2019).