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ARRIGO D. MANFREDINI

 

ANTICHITà ARCHEOLOGICHE

E TESORI NELLA STORIA

DEL DIRITTO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TORINO, GIAPPICHELLI, 2018

XX-282 pp. ISBN 978-88-921-1623-8

 

 

 

 

 

 

 

INDICE

 

Avvertenze

XV

Introduzione

XVII

 

 

I

ROMA ANTICA

 

I,1 IL TESORO ERA ORO

 

CAPITOLO I

LA SOCIOLOGIA DEL TESORO

 

1.         Il tesoro ed il senso comune del termine

3

2.         Tesori e tesori

5

3.         Tesori sacri ed inviolabili

5

4.         Tesori appartenenti al popolo o alle élites

7

5.         Il tesoro dell’uomo comune: morfologia ed ideologia (oro e dono della fortuna)

8

6.         Chi, come, dove, quanto

10

7.         Il tesoro eticamente reprensibile

12

 

 

CAPITOLO II

BRUTTE ED INFEDELI

 

1.         Dogmatismi e aporie

15

2.         Quelli delle definizioni. Il tesoro proprio ed improprio

16

 

 

CAPITOLO III

SCOPERTA ED APPARTENENZA

 

1.         La scoperta. Il tesoro fortuito e il tesoro ‘intenzionale’

25

2.         L’acquisto in età preclassica ed il mercenario di Orazio

27

3.         Il pastore Aminta e l’acquisto nel primo Principato

30

4.         Il compromesso ‘bipolare’ di Adriano: «il più grande passo verso sinistra

fatto dalla legge»?

31

 

 

CAPITOLO IV

LA FRONTIERA GIUSTINIANEA DEL TESORO

 

1.         Utilità di una sintesi

37

2.         Le Istituzioni imperiali: conferma delle disposizioni di Adriano sull’acquisto

38

3.         Ricerca del tesoro, tutela della proprietà ed ordine pubblico nella legge di un bambino

e del suo vecchio zio

40

 

 

CAPITOLO V

OLTRE GIUSTINIANO PER CONTRASTARE IL FISCO

 

1.         In oriente: Leone il Saggio applica la legge di Adriano in funzione antifiscale

41

2.         In occidente: ancora Adriano nella legge del Barbarossa sulle regalie e nella citazione

del Brachylogus. Ma il Fisco avanza fecundissimis ventis

43

 

 

I,2 ROMA ANTICA E LE STATUE

 

CAPITOLO VI

IL PIANTO ED IL CANTO DELLE ROVINE

 

1.         Le rovine del soprasuolo

47

2.         Le ‘memorie del sottosuolo’

49

 

 

CAPITOLO VII

UN «POPOLO COPIOSISSIMO DI STATUE»

 

1.         Prima e dopo la caduta

51

2.         Quando le statue erano monumenta victoriae

52

 

 

CAPITOLO VIII

LA SCOMPARSA DEL «POPOLO COPIOSISSIMO DI STATUE»

E LA FORMAZIONE DEL SOTTOSUOLO ARCHEOLOGICO

 

1.         L’iconoclastia cristiana

59

2.         Le incursioni barbariche

64

3.         L’occultamento volontario da parte dei pagani e l’«irreversible Deponierung»

66

 

 

 

II

ROMA MEDIEVALE E MODERNA

 

CAPITOLO IX

L’ASSALTO ALLE ROVINE E LE DEBOLI CONTROMISURE:

DAL VII SECOLO ALLE MEMORIE CINQUECENTESCHE

DI F. VACCA

 

1.         I primi scavi di antichità per santi, sarcofagi e costruzioni di chiese

71

2.         I così detti marmorarii

72

3.         La calce archeologica

73

4.         L’ideologia umanistica delle rovine e della loro conservazione tra statuti, bolle e brevi

74

5.         Ancora ‘stragi’ di antichità nelle Memorie cinquecentesche di F. Vacca

78

 

 

CAPITOLO X

LA TESTA DI POMPEO

E GLI ABUSI DI UN SECOLO GIÀ «SUDICIO E SFARZOSO»

 

1.         Di chi era cosa. Tra statue e tesori, quando Michelangelo fu inquisito con l’‘Urbino’

81

2.         La testa di Pompeo e gli abusi di un secolo già «sudicio e sfarzoso»

83

3.         Le licenze di scavo. Proprietari, cavatori di professione e la Camera Apostolica. Le ‘parti’.

Ed i ritrovamenti fortuiti?

86

4.         I favoritismi. Girolamo Manilio Romano canonico e Madonna Ginevra Salviati, due

dei tanti. Sintesi, tra reperti di scavo con licenza e reperti fortuiti

89

 

 

 

III

TRA SEICENTO E OTTOCENTO

 

CAPITOLO XI

IL SEICENTO: STATUE E TESORI NEGLI EDITTI

DEI CAMERLENGHI, TRA PROPRIETÀ PRIVATA,

‘REGALIE’ E REPERTI FORTUITI

 

1.         Una visione d’insieme sui celebri «laudati o vituperati» editti

95

2.         Gli editti del Seicento, gli scavi con licenza e i reperimenti fortuiti

98

2.1.      L’editto del cardinale Aldobrandini del 5 ottobre 1624 «Prohibitione sopra

l’estrattione di statue di marmo o di metallo, figure, antichità e simili»

98

2.2.      L’editto del cardinale Sforza del 29 gennaio 1646 «(…) sopra l’estrattioni, e cave

di statue, figure (…), metallo, oro, argento, gioie e cose simili antiche e moderne»

99

2.3.      L’editto del cardinale Altieri del 5 febbraio 1686 «Prohibitione sopra l’estrattione

di statue di marmo, o metallo, figure, antichità e simili»

102

 

 

CAPITOLO XII

IL SETTECENTO: EDITTI SEVERI

ED APPLICAZIONE ARRENDEVOLE. BULIMIA ANTIQUARIA.

LA COLPA DEI RITROVAMENTI FORTUITI

 

1.         Roma capitale culturale. Imperversa l’‘anticomania’

105

2.         Ma non tutti si chiamano J.J. Winckelmann

107

3.         Il ‘rapporto’ del Commissario Bartoli a Clemente XI e la colpa storica

dei ritrovamenti fortuiti

110

4.         Gli editti del cardinale Spinola, del 30 settembre 1704 «Editto sopra le pitture, stucchi,

mosaici, et altre antichità, che si trovano nelle cave, iscrizioni antiche, scritte, e libri

manoscritti», e del 3 aprile 1717 «Proibizione sopra l’estrazione di statue di marmo,

o metallo, figure, antichità e simili»

113

5.         Gli editti del cardinale Albani, del 21 ottobre 1726 «Editto sopra li scalpellini, segatori

di marmi, cavatori ed altri», e del 10 settembre 1733 «Proibizione dell’estrazzione

delle statue di marmo, o metallo, pitture, antichità e simili»

114

6.         Editto del cardinale Valenti del 5 gennaio 1750 «Proibizione dell’estrazione

delle statue di marmo, o metallo, pitture, antichità e simili»

117

 

 

CAPITOLO XIII

PRIMO OTTOCENTO: GLI EDITTI BRASCHI,

DORIA PAMPHILJ, PACCA E LA BREVE STAGIONE

DELLA LEGGE FRANCESE SULLE ANTICHITÀ E I TESORI,

TRA APPARTENENZA PUBBLICA E PRIVATA

 

1.         La prima restaurazione. Una visione pubblicistica e conservativa dell’appartenenza

dei reperti?

121

2.         Editto del cardinale Braschi del 21 agosto 1801

123

3.         Editto del cardinale Doria Pamphilj del 2 ottobre 1802

125

4.         Il dominio francese (1809-1814). La Consulta straordinaria per gli Stati Romani

del 9 luglio 1810. Così volle Napoleone, tra cancellazione dei diritti fiscali

e proprietà privata

128

5.         L’editto del cardinale Pacca del 7 aprile 1820: cinquant’anni di solitudine

129

 

 

CAPITOLO XIV

L’AVVICINAMENTO DELLE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE

AI TESORI NELLA GIURISPRUDENZA ROTALE

TRA SEICENTO E OTTOCENTO. IL PENSIERO FAVOREVOLE

E QUELLO CONTRARIO

 

1.         Introduzione

137

2.         Romana lapidum et statuarum cor. Manzanedo, 14 maggio 1612: per proprietari

ed enfiteuti una svolta epocale

139

3.         Romana urnarum cor. Nunez, 29 giugno 1725: l’enfiteuta ha fatto un patto

e perde metà dell’urna

140

4.         Romana monumentorum cor. Resta, 24 marzo 1786: il sepolcro degli Scipioni

appartiene agli enfiteuti

141

5.         Romana divisionis sarcophagi cor. Bofondi, 26 giugno 1826: il rinvenimento accidentale

di un sarcofago è come quello di un tesoro

143

6.         Romana devolutionis et restitutionis cor. Alberghini, 3 giugno 1861: Ulisse, i Lestrigoni

e gli affreschi staccati; l’enfiteuta non può averli perché si tratta di immobili

144

7.         Conclusione provvisoria

146

8.         Reazione giuspubblicistica. Dottori-monsignori si sbracciano per difendere il ius regaliae

            del ‘principe’ su tesori e statue

146

9.         Anche C. Fea, contro quella «massima pratica» della decisione Manzanedo e a favore

del «Diritto pubblico di prima classe». Sul finire del secolo, G.B. Lugari rovescia

il punto di vista sulle regalie

151

 

 

APPENDICE IN MARGINE ALLE SCOPERTE SEPOLCRALI

 

1.         I Romani violatori di tombe ma non ‘tombaroli’

155

2.         Sotto i papi 159 3. Una sentenza d’oltralpe sui sarcofagi e la sua prolungata eco in Italia

161

 

 

 

IV

L’ETÀ DEI CODICI

 

CAPITOLO XV

LE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE

SONO TESORI PER IL CODE CIVIL

 

1.         Il tesoro era oro

167

2.         Poi arrivano i codici

167

3.         «Ce que rien n’effacera (…)»

169

4.         Art. 716 Code civil

171

 

 

CAPITOLO XVI

IL CODICE CIVILE DEL REGNO D’ITALIA

E LA NASCITA DEL TESORO ARCHEOLOGICO

 

1.         I codici della restaurazione

179

2.         «Sire! (…) Frutto di lunghi e severi studi il primo Codice dell’Italia»

182

3.         Art. 714 Codice civile del Regno d’Italia

183

 

 

CAPITOLO XVII

IL TESORO ARCHEOLOGICO TRA CODICE CIVILE

E LEGGI SPECIALI DECADUTE

 

1.         Il ‘mondo’ del Codice civile del Regno d’Italia: un «mondo della sicurezza»?

187

2.         L’utopia della ‘legge generale’ o della ‘conservazione’

190

 

 

 

V

L’ETÀ UMBERTINA E GIOLITTIANA

 

CAPITOLO XVIII

L’EDITTO PACCA REDIVIVO ED I GIUDICI

ASPETTANDO GODOT

 

1.         I giudici tra Codice civile ed editto Pacca, tra dispersione e conservazione,

in attesa della legge generale

195

2.         ‘Il giudice e il suo boia’: il protagonista, l’antagonista ed i monumenti inamovibili

202

3.         La causa del colombario affrescato di Piazza di Porta Maggiore

204

4.         Il giudice bacchettato ed il caso Sciarra

208

 

 

CAPITOLO XIX

STA ARRIVANDO GODOT: UN TESORO ARCHEOLOGICO

DALLA VITA BREVE ED APPRODO PUBBLICISTICO

PER LE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE

 

1.         L’avventura era iniziata dai Codici

213

2.         I reperti archeologici tra Codice civile ed editto Pacca reviviscente.

Una legge tutt’altro che «barbara, dura e draconiana»

214

3.         Dalla parte della ‘conservazione’. Critiche al tesoro dell’art. 714 c.c. e prospettive demaniali

            per il sottosuolo archeologico. Qualche ‘voce nella tempesta’ (M. Pescatore; G. Mantellini;

S. Jannuzzi; G. Rotondi; S. Perozzi)

216

4.         Esordisce con velleità pubblicistiche il primo progetto di legge generale,

la «legge Correnti», presentato al Senato il 13 maggio 1872

224

5.         Trent’anni dopo: per la «legge Nasi», la sospirata legge generale, il ritrovamento

            archeologico fortuito è ancora un tesoro tutto privato

226

6.         La seconda legge generale, «legge Rava-Rosadi», ‘sussurra’ la fine del tesoro archeologico

228

7.         La «legge Bottai» ‘declama’ la fine del tesoro archeologico

229

 

 

 

VI

TRA LA FANCIULLA D’ANZIO E LA NIOBIDE

 

Introduzione

233

 

 

CAPITOLO XX

LA FANCIULLA D’ANZIO SCOPERTA DALLE ONDE

 

1.         Il tesoro bisogna scoprirlo, non basta vederlo

235

2.         Gli eredi del pescatore Morville, che ha visto la fanciulla tra le onde, guadagnano

il primo round contro i principi Aldrobandini davanti ai giudici del tribunale di Roma

237

3.         Per la Corte d’appello la fanciulla spetta agli Aldobrandini iure proprietatis e non

ai pescatori, in quanto «la scoperta del tesoro deve consistere in un dissotterramento

o scavamento»

239

4.         «È l’effetto di un’idea ristretta di scoperta il volere esigere l’opera materiale del ritrovatore.

Scoperta è il ritrovamento fortuito»: F. Ferrara, civilista ‘contro’

240

5.         Perozzi: «La fanciulla d’Anzio è un ex tesoro» e spetta ai pescatori

242

 

 

CAPITOLO XXI

NEL GRETO DEL RENO

UN TESORO LUNGO TRE ANNI

 

1.         Il vedere prevale sull’occupare e se ne può fare anche a meno

245

 

 

CAPITOLO XXII

GLI OGGETTI DI UNA TOMBA ANTICA

SONO IMMOBILI PER DESTINAZIONE

E QUINDI APPARTENGONO AL PROPRIETARIO DEL FONDO?

O COSTITUISCONO UN TESORO

E PER METÀ SONO DELL’INVENTORE?

 

1.         Bordeaux-Firenze

247

2.         Lo zappatore Capresi Sabatino e la Tomba dei calisna sepu

248

3.         La religione dei sepolcri

252

4.         ‘Un certo che’ dell’editto di Saint-Cloud

253

 

 

CAPITOLO XXIII

LA NIOBIDE ED IL RITROVAMENTO CASUALE.

QUALI I DIRITTI DELL’OPERAIO SCAVATORE

 

1.         Delizia e croce del caso fortuito

257

2.         Le ragioni o le irragionevolezze del fifty-fifty

258

3.         La scoperta per puro effetto del caso

260

4.         Si può parlare di scoperta casuale se lo scopritore sta svolgendo, per il proprietario,

un’opera retribuita?

261

5.         Se lo scopritore, impiegato per tutt’altro, sapeva che il proprietario cerca anche reperti

262

6.         Quale la norma da seguire ove la scoperta avvenga nel corso di una ‘caccia al tesoro’

disposta dal committente? Il caso della Niobide suggerisce nuove risposte per gli scopritori

263

 

 

Conclusione con la ‘memoria’ di Adriano

269

 

 

Indice letterario

275