ds_gen N. 7 – 2008 – Memorie//MMD-Giuramento-plebe-Monte-Sacro

 

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Università di Roma “La Sapienza

 

LE CELEBRAZIONI DEL MMD

ANNIVERSARIO DELLA SECESSIONE

(E DEL GIURAMENTO)[*]

 

 

Sommario: I. La Secessione.1. Sassari, 11-12 dicembre 2006. – 2. Aventino, 15 dicembre 2006. – 3. Città universitaria (Aula Pietro Bonfante). – II. Il Giuramento. – 1. Campidoglio (Sala della Protomoteca), 16 dicembre 2006. – 2. Campidoglio (Aula di Giulio Cesare), 19 aprile 2007.

 

 

In questi anni è ricorso e ricorre il MMD anniversario della secessione e del giuramento della plebe al Monte Sacro (494-493 a.C.). Per celebrare tali avvenimenti è stato costituito nel 2006 un Comitato scientifico, attualmente composto da Pierangelo Catalano, dell’Università di Roma “La Sapienza”, Carlos R. Constenla, Presidente dell’Instituto Latinoamericano del Ombudsman (Buenos Aires), Giovanni Lobrano, dell’Università di Sassari, Massimo Luciani, dell’Università di Roma “La Sapienza”, Attilio Mastrocinque, dell’Università di Verona, Mario Mazza, Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Romani, Jean-Claude Richard, de l’Université de Nantes, Francesco Sitzia, dell’Università di Cagliari, Maria Grazia Vacchina, Coordinatore della Conferenza Nazionale dei Difensori Civici delle Regioni e delle Province Autonome (poi Segretaria nazionale dell’AICC-Associazione Italiana di Cultura Classica).

Le iniziative del Comitato sono patrocinate dal Comune di Roma, attraverso l’Assessorato alle Politiche culturali (Assessore On. Gianni Borgna) e l’Assessorato alle Politiche giovanili, ai rapporti con le università e alla sicurezza (Assessore On. Jean-Léonard Touadi).

Per celebrare l’anniversario della Secessione della plebe, nel dicembre 2006 sono stati organizzati due Seminari di studi rispettivamente a Sassari, presso l’Università, ed a Roma, presso l’Istituto Nazionale di Studi Romani e la Città universitaria. Il Giuramento è stato celebrato in Campidoglio, sia nel dicembre 2006, con un Seminario di studi, sia nell’aprile 2007, nel quadro del programma ufficiale della ricorrenza del Natale di Roma.

 

 

I. La Secessione

 

1. – Sassari, 11-12 dicembre 2006

 

Nei giorni 11 e 12 dicembre si è svolto presso l’Università di Sassari un Seminario di studi sul tema: Conflitto e Costituzione repubblicana. Il Seminario è stato organizzato dalle Cattedre di Diritto romano e di Storia del Diritto romano della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Sassari e dalla Sezione di Roma “Giorgio La Pira” dell’Istituto di Teoria e Tecniche dell’Informazione Giuridica-C.N.R., in collaborazione con il Comitato scientifico per la Celebrazione del MMD anniversario del Giuramento della plebe al Monte Sacro.

Il mese di dicembre è stato scelto felicemente, poiché in questo mese (a.d. IV idus Dec., cioè il 10 dicembre) entravano tradizionalmente in carica i tribuni della plebe.

Il tema del Seminario è stato ispirato alle riflessioni di Niccolò Machiavelli sulla “disunione della plebe e del senato romano”: «se i tumulti furono cagione della creazione de’ tribuni meritano somma laude; perché oltre al dare la parte sua all’amministrazione popolare, furono constituiti per guardia della libertà romana» (Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, libro I, c. 3-4). La respublica Romana, fin dagli inizi, trasse dal conflitto tra plebs e patres uno dei più importanti elementi della sua struttura: il tribunato della plebe.

Lunedì 11 dicembre, alle ore 9,30, nell’Aula Eleonora d’Arborea dell’Università di Sassari, si è svolta la seduta mattutina del Seminario. In apertura, dopo l’intervento del Preside della Facoltà di Giurisprudenza, Giovanni Lobrano, ed il saluto del Rettore, Alessandro Maida, ha preso la parola il responsabile della Sezione di Roma “Giorgio La Pira” dell’Istituto di Teoria e Tecniche dell’Informazione Giuridica-C.N.R., Pierangelo Catalano. Questi, dopo aver ricordato le iniziative del Gruppo di ricerca sulla diffusione del Diritto romano, negli anni ‘70, a Cagliari, Sassari e Leipzig, su “Stato e istituzioni rivoluzionarie”, ha affermato che, qualunque sia l’origine della plebe (a base etnica o socio-economica o politica o militare), il conflitto tra plebs e patres ha una causa essenzialmente economica, dovuta alla prepotenza degli usurai e che il frutto principale della secessione (la quale è di natura anche militare) è giuridico-religioso: potestas sacrosancta (essenzialmente “potere negativo”) dei tribuni della plebe; i motivi economici della secessione ed i suoi aspetti giuridico-religiosi sono sintetizzati nella figura di Manio Valerio Massimo, per primo augure e dittatore, similmente a quel che saranno Quinto Fabio Massimo, Lucio Cornelio Silla e Caio Giulio Cesare. Secondo Catalano, la lotta dei plebei debitori e del dittatore augure contro gli usurai corrisponde, analogamente, all’odierna contraddizione principale tra ricchi e poveri, del cosiddetto “debito estero”. Il Giuramento della plebe al Monte Sacro è la base, storico-ideologica, attraverso Gracchus Babeuf, del “juramento profético” del Libertador Simón Bolívar, del 15 agosto 1805, al Monte Sacro.

La seduta è stata quindi presieduta da Mario Mazza, Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Romani. Hanno svolto comunicazioni: Attilio Mastrocinque, dell’Università di Verona; Maria Grazia Vacchina, Coordinatore della Conferenza Nazionale dei Difensori Civici delle Regioni e delle Province Autonome; Mario Medde, Segretario regionale della CISL-Sardegna. Oggetto della comunicazione di Attilio Mastrocinque sono stati i motivi della prima secessione plebea ed i caratteri del tribunato della plebe, con particolare attenzione allo ius agendi cum plebe. Oggetto delle comunicazioni di Maria Grazia Vacchina e di Mario Medde sono state, rispettivamente, due istituzioni dell’età contemporanea, che rivelano nessi con il tribunato: il difensore civico ed il sindacato dei lavoratori. Queste istituzioni, ciascuna secondo le proprie specificità, possono ricoprire un ruolo di grandissimo rilievo nel quadro dei rapporti tra “governanti” e “governati”. Il difensore civico, che in Paesi come l’Italia è ancora lontano dalle caratteristiche “popolari” proprie del “defensor del pueblo” (istituto presente in molte costituzioni latinoamericane contemporanee, tra cui la Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela), è dotato di funzioni di controllo sugli atti delle amministrazioni pubbliche, tali da poter incidere in qualche misura sui “conflitti” tra “governanti” e “governati”, pur assumendo una sostanziale posizione super partes. Il sindacato dei lavoratori occupa una posizione del tutto diversa rispetto a quella del difensore civico, in quanto non è parte delle amministrazioni pubbliche, le persone che lo compongono non sono nominate dai soggetti con cui si pone in “conflitto” ed a quest’ultimo partecipa dall’interno (dalla parte dei lavoratori e, quindi, non super partes), affrontandolo secondo il principio della “contrattazione” (contro quello della “concertazione”).

La seduta pomeridiana è iniziata alle ore 16 ed è stata presieduta da Attilio Mastino, Prorettore dell’Università di Sassari. Hanno svolto comunicazioni: Antonio Colomer Viadel, dell’Universidad Politécnica de Valencia; Elio Fameli, dell’Istituto di Teoria e Tecniche dell’Informazione Giuridica-C.N.R. di Firenze; Marcial Rubio Correa, della Pontificia Universidad Católica del Perú. Oggetto delle comunicazioni sono stati i problemi attinenti al rapporto tra cittadini ed istituzioni ed alla tutela dei diritti umani. Alla luce dei risultati prodotti dalla secessione plebea, sono stati esaminati il rapporto tra i concetti di “eguaglianza” e “contratto sociale” e la relazione tra legislazione e popolo, al fine di evidenziare la dialettica tra “conflitto” (“governanti-governati”) e “partecipazione” (dei “governati”). Il conflitto che generò la secessione nel 494 a.C. portò all’esercizio (rivoluzionario), da parte della plebe, dell’autoregolamentazione, che, a sua volta, condusse alla definizione della lex rogata e, successivamente, al potere plebeo di vincolare l’intera civitas attraverso i plebiscita. Per ciò che concerne l’età contemporanea, si è tornati sul ruolo del difensore civico, evidenziandone la funzione di mediatore tra “governanti” e “governati” e, a tal riguardo, Elio Fameli, esperto di informatica giuridica, ha esaminato le caratteristiche degli strumenti informatici e ne ha messo in luce le potenzialità, al fine di dimostrare quanto importanti essi siano quali mezzi atti a colmare le distanze tra chi governa e chi è governato e, soprattutto, a rendere più celere ed efficiente l’attività di chi governa e più semplice l’accesso alle informazioni da parte di chi è governato. Nella breve discussione seguita alle comunicazioni, Maria Grazia Vacchina ha messo in evidenza la crisi del moderno concetto di cittadinanza nell’età della cosiddetta globalizzazione, muovendo da una critica ai principi dello ius soli e dello ius sanguinis, i quali rendono problematico l’esercizio della tutela dei diritti umani da parte di tutte le persone.

Martedì 12 dicembre, alle ore 9,30, è iniziata la seconda giornata del Seminario, presieduta da Maria Grazia Vacchina, Coordinatore della Conferenza Nazionale dei Difensori Civici delle Regioni e delle Province Autonome. Hanno svolto comunicazioni: Francesco Sini, della Facoltà di Giurisprudenza, e Attilio Mastino, della Facoltà di Lettere e Filosofia, Prorettore dell’Università di Sassari. Essi hanno evidenziato, rispettivamente, la dimensione religiosa del tribunato ed il rapporto tra tribunato e potere del princeps. La plebs non dà vita ad un nuovo sistema giuridico-religioso, ma entra nel sistema della civitas, per rinnovarlo ed ampliarlo dall’interno attraverso la sacrosanctitas. All’inizio dell’età imperiale, Augusto fonda il principato su due pilastri, che accentra nella sua persona: da una parte la tribunicia potestas, dall’altra l’imperium proconsulare (maius et infinitum). Attilio Mastino ha inoltre ricordato come Mommsen abbia elaborato il concetto di “rivoluzione permanente” in riferimento tanto al tribunato della plebe quanto al principato.

I lavori si sono chiusi con brevi interventi di Francesco Sini e Giovanni Lobrano.

 

 

2. – Aventino, 15 dicembre 2006

 

Le celebrazioni per il MMD anniversario della Secessione della plebe al Monte Sacro sono proseguite a Roma il 15 dicembre, ove è stato organizzato un Seminario di studi dall’Istituto Nazionale di Studi Romani e dalla Sezione di Roma “Giorgio La Pira” dell’Istituto di Teoria e Tecniche dell’Informazione Giuridica-C.N.R., in collaborazione con l’ASSLA-Associazione di Studi Sociali Latinoamericani e con il Comitato scientifico per la Celebrazione del MMD anniversario del Giuramento della plebe al Monte Sacro.

Venerdì 15 dicembre, alle ore 9, presso la sede dell’Istituto Nazionale di Studi Romani sull’Aventino, si è svolta la prima seduta del Seminario sul tema: Secessione della plebe e Costituzione repubblicana. I lavori sono stati aperti dai saluti del Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Romani, Mario Mazza, e dell’Assessore alle Politiche Culturali del Comune di Roma, Gianni Borgna.

La seduta è stata presieduta da Feliciano Serrao, dell’Università di Roma “La Sapienza”. Hanno svolto comunicazioni: Attilio Mastrocinque, dell’Università di Verona; Paolo Cavallari, Avvocato del Foro di Roma; Giulio Firpo, dell’Università di Chieti-Pescara “Gabriele D’Annunzio”; Silvia Marastoni, dell’Università di Verona; Ronaldo de Britto Poletti, dell’Universidade de Brasília; Sandro Schipani, Direttore del Centro di Studi Giuridici Latinoamericani dell’ISGI-C.N.R.; Francesco Sini, dell’Università di Sassari; Emilio Spósito Contreras, dell’Universidad Central de Venezuela; Sebastiano Tafaro, dell’Università di Bari; Franco Vallocchia, della Libera Università Maria SS. Assunta. Oggetto delle comunicazioni sono state, soprattutto, le ragioni economico-sociali e politiche della secessione plebea del 494 a.C. e gli aspetti religiosi del conflitto tra plebs e patres e del tribunato della plebe. Sono stati posti in evidenza: il conflitto tra plebei e usurai; il carattere di potere negativo del tribunato; il rapporto tra tribunato della plebe e censura; il ruolo dell’augure Manio Valerio Massimo nella fine della secessione.

All’inizio del V secolo a.C. si concretizzano a Roma i presupposti di un grande conflitto, economico e politico: le enormi difficoltà di accedere al possesso della terra ed alla gestione della res publica costringono i plebei a subire le angherie degli usurai (foeneratores) ed il predominio politico dei patres. Il conflitto genera la secessione. La liberazione dai debiti, deliberata dal senato in risposta alla secessione, interviene sugli aspetti economico-sociali del conflitto, aprendo la via a successive iniziative, soprattutto in materia di ager publicus. Il tribunato e la sacrosanctitas sono gli strumenti giuridici attraverso i quali i plebei penetrano all’interno del sistema; il “conflitto” è così “istituzionalizzato” ed il potere dei tribuni assume fin da subito un carattere “negativo”. Il foedus tra plebei e senato dimostra l’unicità del sistema giuridico-religioso romano, con al centro Iuppiter; la presenza dell’augur Manio Valerio sul Monte Sacro ne è una chiara prova: l’intervento dell’interprete di Iuppiter e la consacrazione del mons a Iuppiter, dimostrano che le caerimoniae sono condivise dai plebei.

I lavori si sono chiusi con brevi interventi di Paolo Maddalena, giudice della Corte Costituzionale, Giuliano Crifò, dell’Università di Roma “La Sapienza”, Pierangelo Catalano, dell’Università di Roma “La Sapienza”, Mario Mazza, Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Romani, Maria Grazia Vacchina, Coordinatore della Conferenza Nazionale dei Difensori Civici delle Regioni e delle Province Autonome.

 

 

3. – Città universitaria (Aula Pietro Bonfante)

 

Lo stesso giorno, alle ore 16, presso l’Aula Pietro Bonfante della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma “La Sapienza”, si è svolta la seconda seduta del Seminario sul tema: Proyecto de Constitución para América Latina.

 La seduta è stata presieduta da Pierangelo Catalano, dell’Università di Roma “La Sapienza”, che in apertura dei lavori, dopo aver letto un messaggio di Giovanni Conso, Presidente dell’Accademia dei Lincei, ha spiegato che, quanto al luogo della riunione, la scelta è dovuta all’attenzione con la quale Pietro Bonfante studiò la relazione tra poteri “positivo” e “negativo” nel tribunato della plebe (Bonfante affermava che «il lato positivo della sovranità sfugge completamente ai tribuni. Organi fuori del governo, essi non hanno né impero di magistrati, né auspicii pubblici, né alcuna competenza amministrativa, né facoltà di convocare il senato o l’assemblea legale di tutto il popolo, né infine il titolo stesso e le insegne del magistrato, fasci e littori, toga pretesta, sedia curule. Il lato negativo, invece, essenziale alle loro funzioni, è in guisa formidabile esaltato, e sovrasta alla sovranità stessa del magistrato supremo»).

Marcial Rubio Correa, Vicerector de la Pontificia Universidad Católica del Perú, ha presentato un Proyecto de Constitución Romanista para América Latina. Sono successivamente intervenuti: Antonio Cammelli, dell’Istituto di Teoria e Tecniche dell’Informazione Giuridica-C.N.R. di Firenze; Aldo Loiodice, dell’Università di Bari; Eduardo Rozo Acuña, dell’Università di Urbino. Il documento presentato da Marcial Rubio Correa contiene un progetto di costituzione comune per i Paesi dell’America Latina, elaborato secondo una visione critica delle attuali forme di organizzazione politica; questo progetto mira a superare i modelli statuali elaborati nel XIX e nel XX secolo per approfondire, di contro, le forme dell’organizzazione politica romana. Esso contiene l’enunciazione di alcuni principi che evidenziano la differenza fondamentale tra una «Constitución Romanista» ed una «Constitución de Estado Soberano, representativo y de separación de poderes»; tali principi sono raccolti in sette punti, oltre al «Preambolo», ove l’intreccio di «potere positivo» e «potere negativo» dà vita ad un disegno costituzionale coerente con l’idea di fondo che il popolo è al centro della organizzazione politica: «Potestas del pueblo como centro de la organización política», «Los derechos humanos como derecho natural», «El ciudadano», «La República», «La Magistratura», «El imperium», «El poder de Veto».

Negli interventi che si sono succeduti è stata sottolineata l’importanza della tutela dei diritti umani, con particolare riferimento alle istituzioni moderne i cui poteri sono ispirati al carattere “negativo” della tribunicia potestas, tra le quali spicca il già citato “defensor del pueblo” (“ombudsman”, “médiateur”, “difensore civico”).

 

 

II. Il Giuramento

 

1. – Campidoglio (Sala della Protomoteca), 16 dicembre 2006

 

Sabato 16 dicembre, è stato celebrato in Campidoglio, nella Sala della Protomoteca, il CLXXVI anniversario della morte del Libertador Simón Bolívar. In occasione di questa ricorrenza, secondo una linea di continuità tra il Giuramento della plebe del 493 a.C. ed il Giuramento di Bolívar del 15 agosto 1805, entrambi al Monte Sacro, si sono, per dir così, iniziate le celebrazioni per il MMD anniversario del Giuramento della plebe.

L’ASSLA-Associazione di Studi Sociali Latinoamericani, in collaborazione con la Società Bolivariana di Roma, con l’Istituto di Studi Romani e con la Sezione di Roma “Giorgio La Piradell’Istituto di Teoria e Tecniche dell’Informazione Giuridica-C.N.R., ha organizzato un Seminario di studi sul tema: Secessione della plebe e Costituzione repubblicana. L’esempio Bolivariano. Il Seminario è stato aperto dalla lettura dei saluti di Gianni Borgna, Assessore alle Politiche Culturali del Comune di Roma, e dagli interventi di Iván Guillermo Rincón Urdaneta, Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela presso la Santa Sede, di José Roberto Andino Salazar, Ambasciatore della Repubblica di El Salvador presso lo Stato Italiano e Presidente dell’Istituto Italo-Latino Americano, di Pierangelo Catalano, Presidente della Società Bolivariana di Roma, e di Emilio Spósito Contreras, dell’Universidad Central de Venezuela. Ronaldo de Britto Poletti, direttore del Centro de Estudios de Direito Romano e Sistemas Jurídicos dell’Universidade de Brasília, membro fondatore della Sociedade Bolivariana de Brasília, ha tenuto un discorso sul tema: Tribunato della Plebe e Difensore del Popolo nella Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela. Il discorso è stato incentrato sulla comparazione tra i caratteri del tribunato della plebe e quelli del “Defensor del pueblo” nella Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela. L’oratore, esaminando con particolare attenzione concetti quali “volontà e sovranità popolare”, “democrazia partecipativa”, “plurietnia”, “revocabilità dei mandati”, “Stato di giustizia e Stato di diritto”, “potere pubblico e potere cittadino”, è pervenuto alla conclusione che nella Costituzione Bolivariana del Venezuela è presente un “sistema di poteri negativi” che (in una “felice somiglianza con il potere neutro”) si contrappone all’idea della tripartizione dei poteri. Tale sistema è visibile nelle attribuzioni del «Consejo Moral Republicano» e, particolarmente, nel «Defensor del pueblo», il quale, traendo la sua origine dal tribuno della plebe, esplica i suoi poteri nella difesa dei diritti umani, nella proposta di azioni di incostituzionalità ed in una serie di azioni volte alla responsabilizzazione dei pubblici funzionari.

 

 

2. – Campidoglio (Aula di Giulio Cesare), 19 aprile 2007

 

Il MMD anniversario del Giuramento della plebe al Monte Sacro è stato solennemente celebrato nella seduta inaugurale del XXVII Seminario Internazionale di Studi Storici “Da Roma alla Terza Roma”, organizzato (sotto gli auspici del Comune di Roma, nel quadro del programma ufficiale per la ricorrenza del Natale di Roma) dall’Unità di ricerca “Giorgio La Pira” del C.N.R. e dall’Istituto di Storia Russa dell’Accademia delle Scienze di Russia, con il contributo dell’Università di Roma “La Sapienza”, nei giorni 19-21 aprile a Roma in Campidoglio, sul tema Il popolo nella storia e nel diritto.

Giovedì 19 aprile alle ore 9 nell’Aula di Giulio Cesare, dopo i saluti dell’Assessore alle Politiche giovanili, ai rapporti con le università e alla sicurezza del Comune di Roma, Jean-Léonard Touadi, e del Direttore dell’Istituto di Storia Russa dell’Accademia delle Scienze di Russia, Andrej N. Sacharov, e dopo gli interventi di Andrea Di Porto, Direttore del Dipartimento “Identità culturale” del C.N.R., di Romano Cipollini, Presidente della Commissione per la ricerca scientifica di Ateneo dell’Università di Roma “La Sapienza”, e la relazione di Robert Turcan, dell’Académie des Inscriptions et Belles-Lettres di Parigi, su L’Empire et le Genius populi Romani, Feliciano Serrao, Direttore onorario del Corso di Alta formazione in Diritto romano dell’Università di Roma “La Sapienza”, ha svolto una relazione sul tema: La secessione della plebe nel 494 a.C. In questa relazione sono stati evidenziati gli aspetti giuridici, politici, economici e sociali della prima secessione plebea, dando particolare risalto al problema dei nexi e dei foeneratores, all’emersione della lex publica come fonte di ius, alle origini delle leges agrariae ed ai caratteri di “potere positivo” e “potere negativo” del tribunato della plebe. Nella tribunicia potestas si assommavano lo ius intercessionis e lo ius agendi cum plebe. La istituzionalizzazione della secessione plebea, la creazione dei tribuni della plebe, il riconoscimento della loro potestas sacrosancta, le prime deliberazioni plebee ed il loro valore giuridico sono in stretta relazione con il Giuramento plebeo del 493 a.C. In quell’anno, fu stabilito nelle sue grandi linee un principio che, circa quaranta anni dopo, sarà perfezionato e riportato nelle XII Tabulae: ut quodcumque postremum populus iussisset, id ius ratumque esset.

I lavori sono stati chiusi da un intervento di Mario Mazza, Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Romani, il quale, sottolineando l’importanza della contestuale celebrazione del MMDCCLX anniversario della fondazione di Roma e del MMD anniversario del Giuramento della plebe al Monte Sacro, ha auspicato una rinnovata produzione scientifica sulle secessioni plebee e sul tribunato della plebe.

 

 



 

[*] Pubblicato in Index. Quaderni camerti di studi romanistici, 35, 2007, 41 ss.